Castiglione Olona, lo sparatore non parla
L’uomo “scosso e agitato” si trova in carcere ai Miogni. Trattenuto in ospedale il ferito, che non è in pericolo di vita

«Scosso e agitato» per l’accaduto, «si è avvalso della facoltà di non rispondere».
L’avvocato Francesca Panajia visiterà oggi, venerdì, in carcere ai Miogni il suo assistito Nino Zedda, 73 anni, accusato di tentato omicidio dell’ex collega di lavoro Luigi Costetti di 66 in una scena da cavalleria rusticana consumatasi a Castiglione Olona ieri, 29 luglio, all’ora di pranzo.
Spara all’ex collega di lavoro a Castiglione Olona, 66enne ferito all’addome
I vecchi dissidi che sono alla base del fatto di sangue sono confermati dai carabinieri che hanno subito accompagnato lo sparatore alla tenenza di Tradate non appena consumati i fatti sotto gli occhi impietriti di numerosi testimoni che hanno assistito alla scena.
Fra essi anche due muratori che avevano da poco parcheggiato il motocarro fuori dalla latteria di via Volta, non distante dalla rotonda che porta al cimitero per consumare un pasto al volo, e che non appena sentito lo sparo hanno fermato l’anziano con in mano il revolver ancora caldo.

L’aggressione è avvenuta all’esterno del locale e la balistica dovrà ricostruire il percorso del proiettile calibro 10.40 uscito da una pistola grossa, un’arma potente quanto vecchia e a tamburo, con matricola addirittura assente: verifiche sono in corso per capire da dove arrivi il cimelio dal momento che Zedda non risulta fra i possessori di armi.
L’uomo accusato di aver sparato viveva da solo alle case popolari di via Gramsci ed era conosciutissimo in paese per avere fatto per una vita il barbiere, collega della vittima per diversi anni e nel primo pomeriggio di giovedì è arrivato in via Volta a bordo della sua Lancia Y blu scuro.
Poi lo sparo, poco dopo le 13.30.
La vittima è ancora ricoverata alla Chirurgia dell’ospedale di Varese, in osservazione. Non è in pericolo di vita.
L’udienza di convalida dell’arresto è stata fissata per sabato mattina alle 10 in video conferenza dinanzi al giudice per le indagini preliminari presso il tribunale di Varese Giuseppe Fertitta, i reati contestati sono tentato omicidio aggravato da premeditazione, futili motivi e uso delle armi, per il quale viene contestato anche il porto abusivo.
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