Più di 200 visitatori nel cuore delle grotte di Cunardo, si replica il 22 agosto
Una giornata ricca di emozioni grazie all'impegno del Gruppo Speleologico Prealpino. Simulato anche un intervento di protezione civile
Domenica scorsa nel complesso sotterraneo dell’“Orrido di Cunardo” si è svolta la seconda giornata di apertura al pubblico della grotta, evento voluto e organizzato dall’Amministrazione Comunale di Cunardo in collaborazione con il Gruppo Speleologico Prealpino per valorizzare questa eccellenza naturalistica del varesotto, trattandosi nientemeno che dell’unico traforo idrogeologico presente in Lombardia.
Per tale ragione ogni anno è meta di migliaia di visitatori, soprattutto scolaresche e appassionati di natura i quali, avvalendosi della collaborazione e competenza degli speleologi, si garantiscono un’escursione piacevole e priva di pericoli. Un percorso sotterraneo davvero suggestivo e coinvolgente, un “viaggio” all’interno della montagna lungo le antiche vie del fiume Margorabbia, lo stesso che migliaia di anni fa ha iniziato a scavare e modellare le gallerie, oggi meta dei visitatori.
A questo appuntamento hanno quindi risposto in tanti, e difatti le prenotazioni hanno superato quota 200 in pochi giorni, dando molto da fare al team di speleologi che, per tutto il giorno, si sono alternati per organizzare e gestire al meglio i gruppetti di visitatori, accompagnandoli lungo il percorso sotterraneo. Complice la bella e afosa giornata, tutti hanno apprezzato la frescura della grotta, così come le sapienti spiegazioni impartite dalle guide.
I gruppi sono stati quindi condotti in sicurezza lungo un percorso di alcune centinaia di metri e della durate di circa 45 minuti, dove hanno potuto ammirare le innumerevoli tracce attribuite ai meccanismi idrogeologici che hanno originato questa interessante grotta.
In accordo con il Gruppo Speleologico Prealpino, a metà giornata sono giunti sul posto anche tre componenti della Squadra Soccorso Fluviale Alluvionale del Gruppo Comunale di Protezione Civile di Cantello, tra cui il Coordinatore Matteo Villa e gli Operatori Alberto Carrer e Pietro Macchi. Adeguatamente equipaggiati per tali situazioni, i tre esperti si sono addestrati simulando un intervento di ricerca, percortrendo il torrente Margorabbia lungo il tratto sotterraneo, dove hanno affrontato alcune rapide e laghetti ipogei sino a giungere dove il corso d’acqua riaffiora in superficie e seguendolo per un tratto a cielo aperto dove, con l’ausilio di corde, hanno anche superato una cascata. Manovre rese ancor più difficili e pericolose per la presenza di una gran quantità di tronchi e rami, materiale trasportato e accumulato dalle recenti piene.
Dopo questa intensa e spettacolare giornata, gli speleologi si stanno già preparando ad organizzare la terza e ultima giornata di visite all’Orrido di Cunardo, prevista per domenica 22 agosto.
Anche in quel caso gli speleologi forniranno a tutti i visitatori un casco dotato di impianto di illuminazione, con la raccomandazione di giungere con un abbigliamento adeguato, vale a dire scarpe pesanti con una buona suola in gomma, calzoni lunghi, una felpa, un giubbino tipo K-Way e possibilmente un paio di guanti gommati, come quelli da giardinaggio, equipaggiamento necessario per poter affrontare più comodamente e in sicurezza il percorso ipogeo.
Le visite alle Grotte di Cunardo saranno possibili dalle ore 10.00 del mattino sino alle 17.00 con orario continuato, ma per partecipare è necessario prenotarsi per tempo, così da organizzare al meglio i vari gruppi nel rispetto delle normative Anticovid.
La postazione degli speleologi sarà ben evidente a tutti, si tratta di un gazebo posizionato lungo la strada che da Cunardo scende in direzione Ferrera, mentre per l’auto si consiglia di approfittare dei parcheggi posizionati alcune centinaia di metri prima del punto di partenza per la grotta. Sul posto verranno inoltre distribuiti opuscoli illustrati e descrittivi dell’Orrido, con la possibilità di prenotarsi per altre visite guidate in grotte del varesotto.
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