Ambrogio Vaghi il “cardinale rosso” racconta la sua vita: “Scegliete quello che i varesini dovrebbero sapere”

Il libro, pubblicato da Macchione Editore, sarà presentato sabato 4 settembre alle ore 16 e 30 nella tensostruttura dei Giardini Estensi

varese generiche

Ambrogio Vaghi, da uomo di sinistra ed eterno resistente qual è, non ha mai aspirato, nemmeno inconsciamente, a ricoprire un ruolo ecclesiastico. Eppure, nella sua lunga e ricca esistenza è stato spesso paragonato alle alte gerarchie della Chiesa. Una specie di Richelieu al servizio della democrazia. A Varese era considerato una sorta di “sindaco ombra”, un ruolo che rientrava nella migliore tradizione del Partito comunista italiano, da sempre in Italia abituato a coltivare ambizioni di governo al riparo dalla luce. Vaghi era ascoltato e tenuto in considerazione anche dagli avversari politici per la lungimiranza, il senso civico e la profonda conoscenza delle dinamiche del potere che, da qualunque angolatura lo si guardi, è sempre uguale a se stesso.

Anche l’editore Macchione non ha resistito al richiamo della metafora religiosa e così ha intitolato il libro dedicato ad Ambrogio Vaghi “Un cardinale rosso a Varese“, una biografia “collettiva”, concetto che lo stesso Vaghi riassume nell’introduzione. 
Agli amici che gli chiedevano con insistenza di scrivere un libro sulla sua vita, lui rispondeva così: «La mia vita è già tutta scritta, è negli oltre 6.000 pezzi, articoli, interviste, saggi, ricordi vicini e lontani tutti lì dentro in quella scatola nera, il PC, e nei cassetti. Alla mia età quelle poche pagine bianche che mi rimangono da riempire devo usarle con parsimonia. Non vi sembra? Perché non mi date voi una mano? Scegliete da quella marea di parole, di fatti e di documenti, quanto ritenete di pubblicare in un libro, cioè quanto pensate che sia ancora utile far conoscere ai varesini di oggi».

UNA BIOGRAFIA IN CONDOMINIO

“Un cardinale rosso a Varese” è dunque un nuovo tipo di biografia scandita, non dal tempo, ma dagli argomenti e dagli impegni che nella vita di Vaghi sono stati tanti e a più livelli. Iscritto all’albo dei giornalisti dal 1948, ha collaborato con varie testate di livello nazionale. È stato vice direttore responsabile del settimanale provinciale del Pci “L’ordine nuovo”, dove lavorava anche lo scrittore Gianni Rodari di cui Vaghi era amico. La sua fama di buon amministratore lo ha portato ai vertici di Unicoop Lombardia, di cui è stato presidente, e poi di Iper Lombardia la società che ha aperto a Milano il primo ipermercato cooperativo. Ha fondato la società Marketing trend per la gestione di “Brico Io” e la consulenza nella distribuzione organizzata.
 Dal 1958 al 1980 ha messo il suo tempo a disposizione della città di Varese, dove risiede dal 1947, ricoprendo la carica di consigliere comunale nel gruppo consiliare del Pci. E infine presidente della Socrem, la società di cremazione varesina.

L’AMICIZIA CON RODARI E L’AMORE ETERNO PER LA MOGLIE ELSA

Questa biografia in condominio si snoda attraverso 471 pagine, toccando i temi più disparati: dalla Resistenza di cui Vaghi, ancora giovanissimo, è stato staffetta e sabotatore nel Gap di Varese, all’amicizia con il grande Gianni Rodari, dall’impegno politico fuori e dentro il consiglio comunale ai viaggi alla scoperta del mondo, passando per la cooperazione e le storie varesine.
Il racconto lascia spazio a un ricco apparato di documenti e fotografie che ritraggono Vaghi nei luoghi della prima infanzia e adolescenza: la casa milanese e la trattoria di famiglia, i funerali del padre, morto a soli 41 anni, le gite in montagna con gli amici, i primi balli con l’amata moglie Elsa. Un amore così profondo che porterà Vaghi a seguirla nell’istituto per anziani, per non lasciarla sola. E ancora, le foto della maturità e dell’impegno civico nella sua Varese fino ai giorni nostri. Ci sono anche le immagini inedite dei suoi quadri che, con molta onestà, lo stesso Vaghi inserisce nel capitolo “Imbrattare le tele”. Al di là di ogni giudizio critico è interessante notare che ad ispirare questa passione fu il paesaggio prealpino, in particolare quello di Agra.

UN PAPA COMUNISTA 

Ora è difficile che Ambrogio Vaghi, nonostante il soprannome di cardinale gli calzi a pennello, possa accedere ai piani alti del Vaticano e non certo a causa dell’età. Resta il fatto, come sottolinea nel suo intervento il giornalista Sergio Redaelli, che quest’uomo alto, dinoccolato, intelligente e sempre sorridente «ha qualcosa di giocoso e di fiabesco». E nelle fiabe può accadere di tutto, persino che un comunista diventi Papa.

LA PRESENTAZIONE

Il libro “Un cardinale rosso a Varese” (Macchione Editore) sarà presentato sabato 4 settembre alle ore 16 e 30 nella tensostruttura allestita all’interno dei Giardini Estensi di Varese, in via Sacco n. 5.  Per accedere è necessario prenotare e mostrare un Green Pass in corso di validità all’ingresso. Prenotazioni su Eventbrite
La prenotazione non è obbligatoria
, ma chi si prenota può avere il posto assicurato e il libro scontato a 20 euro al posto di 25.

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 26 Agosto 2021
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