“Il mio cinema? Aperto a Ferragosto, e proietterò Bellocchio“

“Marx può aspettare“, pellicola impegnativa, non spaventa Alberto Cerutti del cinema Mignon di Grantola

grantola generiche

Centoquaranta posti dentro, 35 gradi fuori. A Grantola il piccolo cinema delle valli non solo resiste alle concorrenza di piattaforme e multisala ma rilancia tenendo aperto a Ferragosto e per giunta con un film impegnato: “Marx può aspettare“, di Marco Bellocchio.

Alberto Cerutti risponde da casa senza stupore mentre sta assaporando un programma radiofonico teatrale.

La “prima“ delle 21 di questa sera, sabato, è ancora lontana.

«Poi ci saranno gli spettacoli di domani, Ferragosto, 16-18 e 21». Bellocchio? «Bellocchio, sì, e non è la prima volta che lo proietto, abbiamo di recente già dato “Il Traditore“, che racconta la storia del pentito di mafia Tommaso Buscetta. È stato molto apprezzato».

Cerutti difende un modo di far cultura che non si arrende. «Cinema per noi vuol dire cultura, ricerca di pellicole anche di nicchia, anche impegnate».

Qui, sul piccolo grande schermo di Grantola, sono uscite le immagini di Forgotten We’ll Be, un film drammatico colombiano del 2020 diretto da Fernando Trueba, e qualche anno fa Powidoki (Il ritratto negato) diretto da Andrzej Wajda, biografia di Władysław Strzemiński, pittore e teorico dell’arte polacco che, nella Polonia sovietizzata del Dopoguerra, viene vessato dal regime perché non aderisce agli stereotipi del realismo socialista.

Oppure “Grazie a Dio“ film del 2019 scritto e diretto da François Ozon, che si basa sulla storia vera di un prete pedofilo avvenuta in Francia tra gli anni ottanta e novanta.

Pellicole dalle storie forti e che trattano temi importanti, non esattamente dei cinepanettoni.

«Il nostro seguito lo abbiamo», chiosa Cerutti. Anche a Ferragosto.

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Pubblicato il 14 Agosto 2021
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