Andreoli vuole un cambiamento per Cocquio Trevisago: “Lo farò con un gruppo di amici motivati e preparatissimi”
Il candidato della lista “Primavera” scopre le sue carte in una lunga intervista elettorale che mette a fuoco i principali temi per lo sviluppo del paese
«Primavera è prima di tutto un gruppo di amici che condividono una forte passione per il proprio territorio e sono uniti da un grande rispetto reciproco, oltre che dall’entusiasmo di mettersi al servizio della propria comunità. I candidati e i sostenitori della lista sono guidati dalla volontà di portare un cambiamento sostenuto da competenza e disponibilità di ascolto, che porti ad una Cocquio Trevisago migliore e vera espressione di una comunità attiva e partecipe».
Andrea Andreoli è l’outsider della campagna elettorale: un volto nuovo rispetto ai precedenti consigli comunali di Cocquio Trevisago che ha scelto alcuni componenti della sua lista tra persone con esperienza nell’amministrazione pubblica, e altri che sono al battesimo del fuoco. Raconta, nella lunga intervista a spazio libero proposta da Varesenews, la sua visione del paese.
«Primavera è consapevole che per attuare cambiamenti duraturi e radicati si deve puntare a un nuovo approccio che non miri solo a lavorare per l’oggi, ma che racchiuda un progetto a lungo termine fatto di piccoli passi quotidiani nella medesima direzione, che non trascuri le esigenze più semplici e concrete. I candidati che compongono questa lista non sono stati scelti, bensì sono espressione naturale di una comunità che vuole esprimersi ed emergere. La lista è composta per la stragrande maggioranza da volti nuovi, desiderosi di mettere le proprie competenze al servizio della comunità, e da persone con esperienze amministrative pregresse, che condividono in toto idee e principi e contribuiscono con la loro competenza ad arricchire l’offerta e il progetto per una efficace proposta amministrativa. Un lavoro di squadra che pone al centro le competenze specifiche e l’approfondimento, insieme ad un confronto democratico sia internamente che esternamente; questo approccio permette di sintetizzare progetti ambiziosi al contempo realizzabili».
Giovani e Scuola
«I giovani negli ultimi anni hanno portato avanti molte attività, cercando di contribuire alla vita del paese, ma non hanno trovato il giusto spazio per poter esprimere il loro potenziale. E’ fondamentale collaborare con loro, dandogli la possibilità di diventare protagonisti della vita del comune. Questa presa di coscienza deve partire dalla scuola dove, con opportune politiche volte a sviluppare il senso di collaborazione e cura, alla conoscenza, responsabilizzazione e collaborazione, è possibile concretizzare il senso di comunità.
Per rafforzare il senso di comunità e di coinvolgimento di tutte le fasce di popolazione, vorremmo realizzare al più presto il nostro progetto di orti urbani: abbiamo individuato alcune aree di proprietà comunale da destinare all’orticoltura collettiva, nella quale i cittadini che non possiedono uno spazio possono coltivare il loro pezzo di terra in comunità grazie all’amministrazione comunale. Questo approccio pensiamo possa favorire anche la collaborazione tra giovani, adulti e anziani che si troverebbero a condividere un’esperienza di crescita e di cura del proprio territorio».
Lavoro e mobilità
«Primavera intende sostenere e agevolare le imprese artigianali ed agricole oltre che, ove possibile, incentivare l’apertura di attività e negozi di vicinato che diano impulso ad una rinascita ed una frequentazione più attiva di piazze e vie, mantenendo uno stabile equilibrio con le attività più grandi e di larga frequentazione preesistenti.
Il mercato del lavoro è molto cambiato rispetto al passato e aziende, attività artigianali, commerciali, agricole e produttive così come liberi professionisti vivono situazioni lavorative estremamente differenti. Il presupposto di Primavera è quello di fornire una rete di servizi infrastrutturali e tecnologici adeguati a svolgere la propria attività lavorativa all’interno del paese. Per un paese dove sia bello vivere e sia bello lavorare. Nello specifico, oltre a consentire la sempre più diffusa e capillare estensione della fibra ottica, Primavera vorrebbe destinare degli spazi ad attività di Co-working e studio. Una richiesta diffusa in paese e sempre mal soddisfatta.
Per quanto riguarda la mobilità vorremmo agevolare la connessione tra le frazioni con l’implementazione della mobilità dolce attraverso una serie di stalli per bici elettriche e bici tradizionali diffusi nel territorio sia a scopo di servizio sia a scopo turistico per le escursioni nel Campo dei Fiori. Per quanto riguarda la mobilità turistica riteniamo che Cerro debba essere potenziato come “porta d’accesso” agli itinerari turistici del Parco.
Per agevolare gli spostamenti all’interno del paese, Primavera vorrebbe ripristinare le navette comunali, soprattutto per gli anziani e per chi non ha la possibilità del mezzo proprio.
Destinare più spazio alla rete ciclabile: oggi Cocquio è finalmente attraversata dalla rete provinciale lungo il fiume Bardello, è necessario favorire l’accesso a questa rete con la realizzazione di spazi ciclabili creati dal comune oltre che dalla provincia, lavorando inoltre per far si che la zona di accesso sia più gradevole e funzionale di quella oggi presente».
Frazioni e comunità locali
«La parola chiave è Policentrismo. Non possiamo trascurare la dimensione urbanistica di Cocquio Trevisago caratterizzata da diversi nuclei storici e una certa diffusione del territorio urbanizzato.
Un punto fondamentale del nostro programma è dunque il recupero dell’anima delle frazioni, ovvero i centri storici, con opere pubbliche mirate alla realizzazione di spazi urbani più gradevoli e in cui sia più bello sostare (come ad esempio la Piazza XXV Aprile a Cocquio, gli spazi fra il Teatro Soms e il Parco Clivio a Caldana o le zone circostanti i semafori di S. Andrea dove oggi lo spazio per pedoni e ciclisti è sacrificato, solo per citarne alcuni) e il sostegno ai privati, attraverso il rinnovo del PGT (Piano di Governo del Territorio) e la normativa in essere, del recupero del patrimonio edilizio degradato e/o abbandonato. Vorremmo riportare ad abitare densamente i centri storici. È una nostra prerogativa per una nuova comunità che getta le radici nel passato e si protende nel futuro. Lavoreremo per rafforzare una dimensione policentrica dove per ciascuna frazione si potenzierà la natura che già oggi la caratterizza, nell’idea di superare sterili campanilismi e finalmente costruire una comunità unita e coesa, impegnandoci inoltre nell’eliminare le molte barriere architettoniche che ancor oggi sono ostacolo per i soggetti più fragili: Cocquio dovrà essere valorizzato come polo delle istituzioni e della dimensione socio sanitaria, grazie alla presenza della sede comunale e dell’Istituto Sacra Famiglia.
Caldana e Cerro come centri a maggiore vocazione turistica e culturale grazie alla vicinanza del Parco Campo dei Fiori ed alla presenza del Teatro SOMS. Sant’Andrea come zona a maggiore vocazione educativa, commerciale e produttiva, grazie alla presenza delle scuole medie ed elementari e le numerose attività economiche. Senza ovviamente dimenticare piccoli nuclei come la Torre o Intelo che necessitano di un’attenzione particolare da parte dell’amministrazione. Questa proposta sui servizi maggiori non ci porta a dimenticare l’importanza del recupero dei servizi essenziali, che deve essere incentivato in tutte le frazioni specialmente grazie alle attività economiche di vicinato»
Ambiente e turismo
«I recenti disagi sofferti da alcuni cittadini e in generale da alcune frazioni, seppur per breve tempo, fanno capire che, quando si parla di sicurezza, non si può escludere il tema dell’ambiente. Lavorare limitandosi ad interventi tampone secondo necessità non è più sufficiente, bisogna invece mappare le criticità per poter intervenire con efficacia sul lungo periodo. Siamo consapevoli che l’azione sul territorio è limitata da parte di un comune, ma questo non vuol dire che la si possa escludere o prendere in considerazione solo a incidente avvenuto. Si dovrà lavorare sulla pianificazione, ma sarà centrale anche il lavorare in rete e, tramite un’efficace sinergia con i comuni limitrofi, definire una serie di interventi mirati alla prevenzione e alla salvaguardia dell’ambiente. Fondamentale sarà inoltre garantire alla protezione civile gli spazi e il sostegno necessario per il proprio operato, che si fa sempre più prezioso. Preservare il territorio vuol dire anche garantire una parte possibile di ricchezza per il nostro paese, in quanto abbiamo la fortuna di essere una delle porte d’accesso al parco Campo dei Fiori. Cocquio Trevisago può sfruttare questa vicinanza incentivando, attraverso il potenziamento della cartellonistica per i possibili itinerari e la realizzazione di app per tragitti e punti di ristoro, il turismo di prossimità, il turismo lento, il quale avrebbe una ricaduta positiva sulle attività economiche del paese».
Salute e servizi sociali
«Il principio guida di Primavera è lavorare per rendere più coesa la Comunità. La vicinanza ai soggetti più fragili è dunque una prerogativa che affronteremo qualora saremo eletti. Mettere al centro la salute in ottica territoriale e riavvicinarci ai cittadini saranno passaggi fondamentali. Crediamo che la figura del medico di base sia una figura imprescindibile. Una figura che oltre ad essere un riferimento sanitario oggi più che mai assume i connotati di un riferimento sociale. A Cocquio Trevisago, purtroppo, circa mille mutuati hanno atteso più di un anno l’insediamento di un medico di base definitivo. Una situazione di precarietà che ha creato parecchi disagi. Primavera si impegnerà ad agevolare al massimo l’esercizio dei medici di base, lavorando per portarli il più vicino possibile ai cittadini nelle diverse frazioni.
Per quanto riguarda il sociale vorremmo avviare densi colloqui con l’Istituto Sacra Famiglia, una risorsa per il nostro territorio, perché crediamo che una collaborazione stretta fra il comune e l’istituto possa portare benefici non solo per i servizi sociali alla comunità, ma anche in ottica di rivitalizzazione del paese. In passato l’Istituto Sacra Famiglia ha sempre rivestito un ruolo da protagonista, oggi, anche per ragioni legate alla pandemia, è confinata nei suoi spazi. Crediamo che la crescita della comunità passi anche attraverso una nuova visione di questo rapporto».
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