Maggioni con Farioli: “Serve una commissione sulla riforma sanitaria”

Il capogruppo del Pd si unisce al suo omologo della gruppo Popolo Libertà e Riforme che aveva chiesto il mantenimento della commissione sanità che aveva già operato negli anni scorsi

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Nei giorni scorsi il capogruppo di Popolo Libertà e Riforme Gigi Farioli aveva proposto di istituire una commissione consiliare sulla riforma sanitaria in atto da parte di Regione Lombardia, ricalcando quella che negli anni scorsi si era occupata del progetto del nuovo ospedale.

Ora il capogruppo del Pd Maurizio Maggioni si aggiunge, condividendone lo spirito: «Dopo l’intervento del Consigliere Farioli, aggiungo le mie valutazioni, concordanti, e la convergente richiesta formulata alla Presidente del Consiglio Laura Rogora con la richiesta di rinnovare l’istituzione di una Commissione Consiliare per la Salute e la Sanità non nasce perché in continuità con il medesimo organo già operante nel precedente mandato.

Secondo Maggioni l’ulteriore operatività di una Commissione Consiliare “Riforma sanitaria” è richiesta in questa fase e nel prossimo mandato, «almeno finchè siano in atto l’applicazione e la realizzazione delle iniziative previste dalla Riforma regionale, che nel breve colloca impegni fino al 2026 (PNRR) e nel medio (8/9 anni) definisce l’arco temporale delle nuove realizzazioni ospedaliere connesse all’implementazione dei servizi socio-sanitari».

Per il capogruppo Dem la commissione avrebbe una duplice veste «da un lato sarebbe uno strumento importante perché il Comune informi con un programma di azioni diffuse e partecipate dai medici e dal personale sanitario sui cambiamenti e sulle innovazioni prospettate nella sanità e nei servizi, destinate a modificare i rapporti con i medici di base e con le strutture ambulatoriali ed ospedaliere. Dall’altra il Comune deve poter ascoltare le esigenze dei cittadini che lamentano ritardi e costi significativi nel dover affrontare un percorso di diagnosi e cura, facendosi poi interprete di risposte che in parte coinvolgono anche la diretta responsabilità dell’Ente Locale».

Inoltre i Comuni, sia Busto sia gli altri confinanti, avranno l’onere di svolgere un ruolo di programmazione territoriale dei servizi, «compito al quale Regione Lombardia non potrà mai adempiere, poiché in linea diretta ed esclusiva riguarda l’inserimento territoriale dei servizi socio-sanitari di diverso livello, che è di competenza comunale. Queste decisioni che spettano all’Ente locale, per essere corrette ed efficaci, devono mettere in coerenza gli aspetti funzionali e di rete, propriamente sanitari, con l’assetto urbanistico della conurbazione del sud della Provincia e dell’Altomilanese, insieme con l’organizzazione degli altri servizi».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Novembre 2021
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