Si lamenta per lo spaccio dietro casa a Marchirolo e si prende due coltellate, processo rinviato

I fatti avvenuti nel settembre 2018: l’uomo, di origini straniere ha redarguito alcuni connazionali beccandosi una coltellata alla schiena che secondo l’accusa poteva ucciderlo

spaccio boschi Valcuvia

Gli spacciatori di coca ed eroina nei boschi dell’alto Varesotto non scherzano, e non vanno per le leggere neppure coi residenti se si lamentano dell’andirivieni dovuto allo spaccio: per questo in tre sono a processo a Varese per tentato omicidio.

I fatti si riferiscono alla notte del 23 settembre 2018 quando un residente di via San Paolo a Marchirolo è stato accoltellato all’addome e alla spalla destra per le proteste mosse nei confronti di tre persone originarie del Marocco che stavano spacciando droga nei boschi.

Prima i tre aggressori – accusati di tentato omicidio in concorso, porto abusivo di oggetti atti a offendere e di armi da fuoco – intimarono al loro connazionale residente che li redarguiva per il continui viavai di andarsene.

Poi subito le coltellate: una al ventre, quasi schivata, l’altra alla scapola destra mentre la vittima scappava, pugnalata diretta al polmone con la punta del coltello che a contatto con l’osso è stata sviata procurando però ferite refertate per 12 giorni di prognosi; fendenti sferrati in punti vitali che avrebbero potuto, nella ricostruzione degli inquirenti, causare la morte.

Ma non solo: a vario titolo i tre cittadini marocchini di 29, 26 e 36 anni, irregolari sul territorio nazionale ed irreperibili sono pure accusati di aver minacciato, ferito e rapinato altri connazionali della zona per debiti di droga; a un quarto, sempre in questo procedimento, viene contestato lo spaccio.

Il processo che si è aperto martedì in Collegio a Varese è stato rinviato all’anno prossimo per irreperibilità degli imputati e mancata presentazione dei testi.

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Pubblicato il 23 Novembre 2021
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