Informatici esternalizzati, sciopero a Milano Malpensa e Linate
L'astensione è stata proclamata per martedì dai sindacati di base e dalla sigla autonoma Flai. Contestata l'uscita dei servizi Ict dal perimetro aziendale
Sciopero di quattro ore del personale amministrativo degli aeroporti di Milano, Linate e Malpensa. Una mossa dei sindacati di base e autonomi che contestano all’azienda l’esternalizzazione di una parte dei sistemi informatici, senza riassorbimento del personale.
L’astensione dal lavoro si terrà dalle 12 alle 16 di martedì 18 gennaio, per iniziativa delle sigle sindacali Usb Lavoro Privato, Flai Ts, Adl e Cub Trasporti. Alla Palazzina direzionale di Linate si terrà un presidio nello stesso orario dello sciopero.
Lo slogan dell’agitazione è ‘Not for sale, i lavoratori di Sea spa non sono in vendita’.
I sindacati di base e la sigla autonoma Flai scioperano “contro la cessione del reparto Ict e contro l’ esternalizzazione delle attività”. Sono preoccupate perché – dicono – “la cessione dei sistemi informativi è solo l’inizio dello smembramento di Sea e dei suoi lavoratori” .
“Sea il 3 gennaio ha comunicato la cessione di ramo d’azienda temporanea per poi procedere con la vendita al miglior offerente di una parte dei sistemi informativi (Ict)”. Motivo di particolare tensione sarebb poi l’intenzione dell’azienda – dicono i sindacati – di non riassorbire il personale dei settori esternalizzati. “Quindi 60 persone saranno esternalizzate senza nessuna ricollocazione all’interno del perimetro aziendale. È la prima volta che questo succede. Nelle precedenti esternalizzazioni o vendite (Pulizia Aerea, Biglietterie, Parcheggi) c’è sempre stata la ricollocazione del personale all’interno del gruppo“.
L’azienda ha invece garantito che il personale sarà riassorbito e ha ricordato che fin qui, nonostante l’enorme crisi globale del trasporto aereo, cassa integrazione e altri strumenti hanno consentito di difendere i livelli occupazionali.
Il sindacato di base in ogni caso contesta questo nuovo passaggio come preludio al “completamento della privatizzazione di Sea e al suo smembramento, pezzo per pezzo, e alla svendita di tutti i lavoratori. Nel futuro imminente nessuno potrà sfuggire a questo modello di business”.
Certo è un altro passaggio nel frattempo avviato da Sea, vale a dire la cessione di Sea Energia, la società che si occupa di generare e distribuire energia agli aeroporti: l‘operazione partre da una base d’asta di 180 milioni di euro e – spiega Radiocor Sole 24 Ore – viene avviata anche per assicurare investimenti verso la sostenibilità ambientale in un settore che non è il core business ma che resta centrale dal punto di vista della qualità e dell’immagine di un aeroporto, con progetti avviati sia a Malpensa che a Linate.
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