A che punto sono i progetti di rinascita dei boschi attorno all’Osservatorio di Varese
Obiettivo: riqualificare la zona tra l’Osservatorio e il sentiero che porta al Forte di Orino e ripristinare i “prati magri", patrimonio di biodiversità. “Piantati oltre 1000 alberi"

Riqualificare i percorsi per consentire di nuovo una mobilità dolce, in sicurezza e rispettosa dell’ambiente, ma anche ripristinare quel tesoro di biodiversità in un’area che ha il sapore della scienza oramai tradizione di un territorio amato: Osservatorio, Campo dei Fiori, le cime di casa nostra.
Un’occasione per fare il punto della situazione, dopo la tempesta “Vaia“ che ha flagellato più di un anno fa queste cime (e quelle della Valcuvia, nel video) lo offre la Società Astronomica G.V. Schiaparelli che fotografa lo stato dell’arte dei due progetti principali di ripristino che sono due e che stanno interessando l’area intorno all’osservatorio.
«Il primo ha lo scopo di riqualificare la zona tra l’osservatorio e il sentiero che porta al Forte di Orino. In precedenza nell’area era presente un’abetaia, distrutta poi quasi totalmente sia da due tempeste (2014 e 2020) sia dall’incendio del 2017. Attraverso il trapianto di alberi e arbusti autoctoni, stiamo cercando di ricostituire un bosco stabile. I lavori sono partiti nel 2019, e con l’aiuto di diverse associazioni di volontariato (come Cuore Verde, AYUDH, Fridays For Future) sono ad oggi stati piantati oltre 1000 alberi.»
Il secondo progetto «ha l’obiettivo di ripristinare sulla vetta intorno all’osservatorio l’originale prato magro, attraverso semina in loco e trapianti di specie tipiche di questo ambiente. Un prato magro è un ambiente caratterizzato dalla presenza di pochi elementi nutritivi, e con una biodiversità tra le più alte degli habitat italiani».
La realizzazione di questi progetti offre alla popolazione un gran numero di servizi ecologici, oltre che a un valore estetico: questi ambienti svolgono un importantissimo ruolo nell’assorbimento della CO2 atmosferica (una delle più importanti cause del riscaldamento climatico), nella mitigazione climatica e nella prevenzione dei dissesti idrogeologici e degli alluvioni (permettendo una corretta infiltrazione dell’acqua nel terreno).
«Questi lavori richiederanno del tempo per poter essere ultimati, ma siamo contenti di poter contribuire assieme a tanti altri al grande obiettivo, tanto caro al nostro fondatore Salvatore Furia, di prenderci cura della salute e della biodiversità del Campo Dei Fiori», concludono dall’Osservatorio.
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