Malpensa, Casorate e il sacrificio del territorio

L'intervento di Martina Grasso, consigliera di Casorate Aperta, critica verso le posizioni assunte dal sindaco Dimitri Cassani: "La richiesta di difendere il territorio è in netto contrasto con la richiesta di nuove opere infrastrutturali"

gallarate generico

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato di Martina Grasso, del gruppo consiliare Casorate Aperta, sul rapporto di Casorate con Malpensa e le opere infrastrutturali a servizio, tema sempre caldo nel paese vicino all’aeroporto (nella foto di apertura: previsione delle aree di cantiere per la nuova ferrovia, secondo il Comitato Salviamo La Brughiera)

 

Il Presidente di turno del CUV Dimitri Cassani si è espresso riguardo agli ultimi incontri con Regione Lombardia che hanno riguardato il nuovo Masterplan 2035. A leggere il commento emerge una posizione ambigua, di chi vuole tenere un piede in due scarpe e che non sembra riflettere un saldo e concreto posizionamento da parte dei comuni del CUV e della nostra Casorate. Dire che si è contrari all’espansione è più che condivisibile, ma in netto contrasto con la richiesta di nuove opere infrastrutturali. Una posizione apparentemente poco coerente con se stessa e dunque molto probabilmente poco “forte” da un punto di vista politico.

Se si è contrari all’espansione per dei principi legati alla tutela del territorio e dell’ambiente non si possono avanzare richieste di aumento delle infrastrutture, ma si dovrebbe richiedere a gran voce e una VAS dell’intero progetto Malpensa e di tutte le opere ad essa correlate, nondimeno il progetto Railink, il cui ricorso è appena stato discusso, ma su cui ancora nessuna parola è stata spesa.

Il territorio e la cittadinanza sono legati all’aeroporto da rapporti lavorativi da un lato, mentre dall’altro vedono continuamente sacrificato il loro territorio, il loro spazio vitale, la loro qualità di vita all’insegna di una costante crescita dimensionale degli apparati aeroportuali e correlati.
Le infrastrutture richieste come possono essere pensate per sgravare il traffico dai centri urbani, se poi servono a incrementare lo spostamento di merci su gomma, nuovi insediamenti per la logistica, centri commerciali? Come si può pensare di rilanciare il commercio di vicinato? Invertendo sensi di marcia e parcheggi?

Discutere di tutto l’insieme è vitale ed è necessario farlo attraverso l’uso dei sistemi di controllo che già esistono (VAS e VIS), nella tutela degli interessi dei cittadini, che vanno molto oltre al semplice richiamo di prospettive lavorative, comunque minacciate da continue imprevedibili variabili.
La sofferenza cui stiamo sottoponendo il nostro prezioso territorio, le ricadute sulla salute pubblica e la vita degli abitanti sono tangibili, e non più trascurabili.

Nel 2022 possiamo davvero dirci consci mentre ci apprestiamo ad ipotecare un intero territorio soltanto per delle prospettive lavorative incerte? Possiamo permettere che chi dovrebbe a gran voce sostenere una qualità di vita sempre maggiormente minacciata si defili o, peggio, si lasci andare a dichiarazioni “politically correct” per salvare faccia e consenso?
La trasparenza non va soltanto sbandierata, va messa in pratica, coinvolgendo i cittadini che vivono e respirano il territorio, battendosi per la tutela loro e della loro qualità di vita.

A cosa serve, poi, parlare di grandi infrastrutture quando, nel nostro piccolo, tutti gli interventi in corso d’opera subiscono da anni continui rallentamenti e rimangono stabili soltanto sulla stampa?

“Eppur si muove”, si, ma cosa?

Le nostre proposte di interessamento ed organizzazione per l’accesso a finanziamenti dei fondi PNRR per lo sviluppo sostenibile e per il ripristino di alcuni elementi utili alla diffusione delle informazioni di pubblico interesse attendono da più di un mese di essere portate in discussione in consiglio.
“Eppur” ci sarebbe proprio bisogno di fare informazione, chiara, trasparente, pubblica.

Certo, sono affermazioni dirette, ma è necessario richiamare all’importanza di alcuni temi che forse sono stati persi di vista mentre si cercava di far passare il messaggio che è tutto sotto controllo, dando solo la parvenza di coinvolgere la popolazione casoratese (ma solo gli eletti che fanno parte dei gruppi Facebook pubblici ma “chiusi”).

 

Martina Grasso, Casorate Aperta

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Febbraio 2022
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