Sciopero a Cargo City di Malpensa, il giudice di Busto Arsizio condanna Mle
La causa era stata promossa dal sindacato di base Cub Trasporti: al centro, come in precedenti cause, c'è l'impiego dei lavoratori "comandati" in occasione degli scioperi
L’obbligo per i lavoratori del cargo di prestare opera, al di là del trattamento delle merci fresche e urgenti, era un comportamento antisindacale: per questo il giudice del lavoro del tribunale di Busto Arsizio ha condannato MLE, società attiva alla cargo city di Malpensa.
La causa è stata promossa dal sindacato di base Cub Trasporti, ricalcando simili iniziative giudiziarie promosse per difendere il diritto al ricorso allo sciopero.
La posizione espressa dal sindacato attivo alla cargo city di Malpensa è stata recepita dalla sentenza emessa il 31 gennaio dal giudice Francesca La Russa. Nel dispositivo viene ribadito che “le attività consentite […] durante lo sciopero sono esclusivamente quelle relative alla movimentazione della merce suddetta, appunto merce deperibile, animali vivi, medicinali, generi qualificati dalle competenti autorità come di prima necessità e come merci necessarie per il rifornimento delle popolazioni e per la continuità delle attività produttive nei servizi pubblici essenziali”.
La sentenza registra che MLE “non ha comandato in servizio solo la quota di lavoratori strettamente necessaria all’erogazione dei servizi minimi individuati dalla vigente regolamentazione provvisoria” che questo deve essere “qualificato come comportamento antisindacale”.
Il dispositivo del giudice del lavoro di Busto Arsizio (tribunale competente per tutta l’area di Malpensa) impone alla società del cargo, per il futuro, “di consultare il sindacato ricorrente in merito al contingente e ai nominativi dei dipendenti da comandare in caso di sciopero entro il termine tassativo di 5 giorni dall’inizio dell’astensione” e “di comandare in servizio solo la quota di lavoratori strettamente necessaria all’erogazione delle effettive prestazioni indispensabili”. Il giudice ha disposto anche che l’azienda paghi le spese processuali.
Come detto non è la prima causa che il sindacato Cub Trasporti promuove a Cargo city, che sta vivendo in questi ultimi due anni una particolare espansione, per effetto della concentrazione del traffico merci su pochi scali, per superare la fase di contrazione in pandemia.
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