Denunciò la violenza sessuale 9 anni fa, ma ora non si trova per il processo a Varese

Prosegue la vicenda che ha portato nell’aula di giustizia un procedimento “monstre“ per la durata del processo partito qualche giorno fa. Ma la parte offesa è sparita

tribunale Varese

Ci sono i testi del pm da sentire, gli accertamenti clinici da apprezzare e l’intera storia da ricostruire. Già solo mettere assieme gli elementi di questo puzzle, che in un contesto normale di procedura rappresentano l’ordinarietà, risulta difficile, dal momento che stiamo parlando di fatti avvenuti nove anni fa a Varese.

Si tratta del procedimento “monstre“ dal punto di vista dei tempi della procedura dal momento che sono passati ben nove anni da quando una ragazza di 16 anni con problemi, dopo essere fuggita dalla comunità in cui era accolta si ritrovò nella casa di Varese di alcuni ragazzi dove avvenne un rapporto sessuale. Un fatto grave, per il quale è in coro il processo dinanzi al Collegio di Varese.

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Ma oltre alla tempistica che ha fatto strabuzzare gli occhi agli stessi operatori del diritto, è emerso nell’udienza ponte di oggi anche la difficoltà a rintracciare la persona offesa. Difatti al primo giorno dell’apertura del dibattimento dove sono stati ammessi i testi del pubblico ministero è stata pure disposta l’individuazione della persona offesa, di cui non si hanno più notizie da tempo.

La vicenda si intreccia con alcuni episodi che gravitano attorno all’incendio di un locale notturno dove si ballava musica sud americana, a Varese: la ragazza che ha denunciato di aver subito la violenza sessuale ha raccontato alla polizia di aver sentito fra i dialoghi dei ragazzi in compagnia del suo presunto aggressore (oggi quasi trentenne) anche riferimenti al rogo del locale e ad alcune estorsioni. Prossima udienza: 26 maggio.

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Pubblicato il 03 Marzo 2022
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  1. carlo_colombo
    Scritto da carlo_colombo

    A parte appunto l’inizio del processo dopo nove anni, il che giustifica il livello cui viene considerata la Giustizia dagli italiani, siamo sicuri che al 26 maggio si riuscirà a rintracciare la parte offesa? Sarò un uccello del malaugurio ma scommetterei che a quella data sarà tutto posticipato ad un’ulteriore udienza ed il finale sarà alle calende greche con ulteriori costi per i contribuenti e perdita di tempo per tutti, giudici, avvocati, poliziotti, cancellieri, parte offesa, imputato/i ecc.
    Non si pretende che i processi, come si vede in molti telefilm americani, si concludano in una o poco più udienze, ma tirare avanti per nove anni mi pare un’assurdità anche per l’accusato o gli accusati.

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