Il Tavolo per il Clima di Luino chiede di approvare definitivamente la legge “SalvaMare”
Il Laboratorio Comunicazione la spiega: "L'approvazione definitiva di questa legge porterà migliorie ambientali concrete". Seguiranno aggiornamenti sulle problematiche legate al territorio dell'Alto Verbano e dintorni
(A cura di Rosaria Torri, Laboratorio Comunicazione)
Il disegno di legge SalvaMare, presentato dall’ex Ministro dell’ambiente Sergio Costa nel 2018, è stato approvato dal Senato il 9 novembre 2021.
Necessita ora di un altro passaggio parlamentare per l’approvazione di alcune modifiche apportate e questa fase, purtroppo, tutt’oggi non è stata ancora calendarizzata. Nonostante sollecitazioni fatte giungere da associazioni ambientaliste, organizzazioni come Federazione del Mare, Lega Italiana Vela, Confindustria Nautica e altre, l’approvazione definitiva langue dimenticata in qualche limbo dell’itinere, in attesa dell’ulteriore passaggio nelle aule del Parlamento.
Gli obiettivi e le finalità della Legge SalvaMare sono contenuti nell’articolo 1 e lo scopo della norma è duplice:
– contribuire al risanamento dell’ecosistema marino, lacuale e fluviale e alla promozione dell’economia circolare
– sensibilizzare la collettività in merito alla diffusione di modelli comportamentali virtuosi volti alla prevenzione dell’abbandono dei rifiuti in mare, nei laghi, nei fiumi, nelle lagune e alla corretta gestione dei rifiuti medesimi.
Tra le novità apportate, di grande importanza, quella per cui i pescatori o i conducenti di barche potranno consegnare i rifiuti raccolti accidentalmente o volontariamente in mare, lago o fiume, in impianti portuali di raccolta. Attività fino ad ora resa impossibile dalle norme vigenti per cui i rifiuti raccolti vengono equiparati ai rifiuti speciali e quindi soggetti a un percorso di smaltimento complesso e oneroso. Per di più, con la normativa vigente, il trasporto illecito di rifiuti considerati speciali è un reato penale.
Quindi, chi pesca o recupera accidentalmente o volontariamente rifiuti dal mare, lago o fiume che sia, conviene che li ributti in acqua.. tutto molto discutibile ma, per ora, questa è la norma vigente.
Con la legge SalvaMare, dunque, i rifiuti, non più considerati speciali, potranno essere portati in appositi punti di raccolta nei porti; vicino agli ormeggi saranno allestite strutture dai Comuni competenti nell’ambito della gestione dei rifiuti urbani.
Saranno inoltre previsti incentivi economici per i “pescatori spazzini” che potranno avere un ruolo attivi nella salvaguardia dell’ambiente. Potranno essere organizzate e attuate campagne di raccolta e pulizia, nonché campagne di sensibilizzazione, promosse dagli Enti gestori delle aree, dalle associazioni ambientaliste, dei pescatori, sportive, subacquee, dai gestori balneari e da fondazioni che si occupano di tutela e salvaguardia dei beni naturali e ambientali.
Di particolare rilevanza l’articolo 4 per la promozione dell’economia circolare, determina che i materiali, accidentalmente o volontariamente recuperati dalle acque, cessino di essere considerati rifiuti speciali. Questo permetterà legalmente il recupero, il trasporto e il conferimento a terra.
L’articolo 5 prevede una serie di norme in materia di gestione delle biomasse vegetali spiaggiate, tra cui, una norma che interessa particolarmente la nostra zona lacustre e cioè che il legname che si deposita naturalmente sulle sponde possa essere, con appositi criteri e modalità, raccolto, gestito e riutilizzato.
Si prevede inoltre il miglioramento della raccolta dei rifiuti nei fiumi con l’articolo 6, che dispone l’avvio di un programma sperimentale triennale di recupero delle plastiche presso i fiumi maggiormente interessati dal fenomeno anche con la creazione di galleggianti ad hoc.
Il Ministero dell’istruzione promuoverà, nelle scuole di ogni ordine e grado, attività di educazione ambientale, sulle corrette pratiche di conferimento dei rifiuti, sul recupero e riuso di beni e prodotti a fine ciclo sulla riduzione dell’utilizzo della plastica. Per il settore tessile, l’articolo 12 introduce importanti novità: a decorrere da giugno 2022 qualsiasi prodotto tessile che rilasci microfibre al lavaggio dovrà riportare in etichetta indicazioni per cui è consigliato il lavaggio a mano o a secco.
Approvare definitivamente la Legge SalvaMare è urgente, basti ricordare che il 95% dei rifiuti nel Mediterraneo è costituito da plastica, un inquinamento persistente che sta soffocando le nostre acque e che ha impatti devastanti sulle nostre spiagge e sulla salute. Anche nel Lago Maggiore, nel corso della campagna “Beach Litter 2018” condotta da Legambiente, è stato rilevato che la maggior parte di rifiuti è costituita da plastica (61,61%), segue metallo (13,93%), vetro/ceramica (13%), legno(4,33%), gomma(1,24%).
Secondo un recente rapporto ISPRA, quasi 50mila animali di 116 specie diverse hanno ingerito plastica nel Mediterraneo tra il 1980 e il 2019. Il concatenamento fino all’uomo è elementare. Prima che la plastica finisca nella catena alimentare, prima che la condanna delle acque dei nostri mari, laghi e fiumi si compia a pieno, SalvaMare deve essere legge!
Seguiranno presto aggiornamenti rispetto alle problematiche legate al territorio dell’Alto Verbano e dintorni, causa la legna che si deposita sulle nostre spiagge, nei nostri porti e in mezzo al lago Maggiore. Legna che oggi, noi cittadini, non abbiamo il permesso di toccare.
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