Via libera alla legge regionale dedicata ai giovani

Via libera dal Consiglio Regionale alla legge “La Lombardia è dei giovani”. Contrario il Pd: "Obiettivi condivisibile, ma la cornice è vuota". Approvato un ordine del giorno sulla riduzione dell'Iva al 4% sui preservativi.

Generico 2018

La Lombardia ha la sua nuova legge per i giovani: si tratta del primo provvedimento in materia approvato dal consesso regionale di Palazzo Pirelli.

L’approvazione è avvenuta questa mattina, nel corso del consiglio regionale lombardo, con 58 voti a favore (tra cui anche il Movimento 5 Stelle), 14 contrari e un astenuto.

Curzio Trezzani (Lega) ha presentato la legge: «La legge è caratterizzata da una forte connotazione trasversale, poiché le politiche giovanili non sono una singola materia ma, appunto, toccano molti ambiti diversi. La sfida consiste nello sforzo di coordinare e finalizzare più efficacemente la pluralità di misure e programmi rivolti ai giovani». In altre parole, una politica rivolta ai giovani che sia coerente con una «visione e una strategia unitaria di attenzione e sostegno alle giovani generazioni, che li coinvolga attivamente nei processi decisionali offrendo loro occasioni in cui possano realizzare la propria visione, il proprio impegno e la propria partecipazione».

La legge

La proposta normativa fa perno su tre macro-obiettivi: il percorso di autonomia, il protagonismo e la partecipazione attiva della persona nella società e nella comunità di riferimento. Il tratto distintivo della proposta di legge è quindi la trasversalità. Cioè, coordinare e finalizzare più efficacemente la pluralità di misure e programmi rivolti ai giovani per avere una politica in materia coerente con una visione ed una strategia unitaria di attenzione e sostegno alle giovani generazioni, che le coinvolga attivamente nei processi decisionali, offrendo loro occasioni affinché possano realizzare la propria visione, il proprio impegno, la propria partecipazione.

La proposta di legge si rivolge ai giovani tra i 15 e i 34 anni che risiedono, dimorano, studiano e svolgono la loro attività lavorativa, professionale o imprenditoriale nel territorio lombardo: sono circa 2.107.329 unità (51,5 maschi, 48,5 femmine), pari a circa il 20% della popolazione lombarda.

La natura trasversale della proposta di legge trova il suo concreto ancoraggio in una programmazione multidimensionale che coordina e finalizza, su scala regionale e territoriale, con il concorso pubblico e privato, le diverse politiche, misure e risorse destinate ai giovani. Gli strumenti sono: il piano triennale (per definire gli indirizzi, le priorità e le strategie dell’azione regionale) e il piano annuale che prevede le misure di intervento e contenuti specifici.

I Comuni (in forma singola o associata) concorrono alla definizione e attuazione della programmazione regionale in tema di politiche giovanili. Non si tratta di nuove funzioni, ma di una modalità innovativa di esercizio delle funzioni già spettanti attraverso una strategia di programmazione integrata verticale (Regione/Comuni) e orizzontale (Comuni/Enti pubblici e privati sul territorio). Tre le direttrici fondamenta: l’informazione e l’orientamento dei giovani, attraverso il servizio degli Informagiovani; la rilevazione dei bisogni e delle aspettative sul territorio, in raccordo con l’Osservatorio regionale sulla condizione giovanile; l’erogazione dei servizi e la realizzazione delle misure e dei progetti previsti dalla programmazione regionale in partnership con altri soggetti pubblici e privati sul territorio.

Nel progetto di legge sono indicati alcuni strumenti principali:

  • L’Osservatorio regionale sulla condizione giovanile: una struttura tecnica a supporto della programmazione delle politiche settoriali e trasversali regionali per i giovani, in raccordo con Polis Lombardia, ISTAT, Comuni ed altre istituzioni pubbliche e private impegnate sul tema. Svolge attività di analisi e di approfondimento sulla condizione giovanile nonché la valutazione dei risultati, dell’efficacia e degli impatti dei programmi e degli interventi regionali attuati curando la stesura di un Rapporto annuale sulla condizione giovanile.
  • Forum regionale dei giovani: costituisce una sede privilegiata di ascolto, confronto e proposta tra l’istituzione regionale e le rappresentanze dei giovani.
  • Informagiovani: la Regione garantisce ai giovani il diritto all’informazione e pari opportunità di accesso ai servizi informativi e di orientamento presenti sul territorio regionale. La Regione, nell’ambito degli interventi previsti nel Piano e nei suoi programmi attuativi annuali, concorre a sostenere la creazione e la qualificazione dei servizi Informagiovani, nonché lo sviluppo e l’aggiornamento delle competenze degli operatori secondo standard qualitativi comuni ed assicura il coordinamento regionale favorendo la formazione di reti sul territorio.
  • Premio regionale giovani: prevista l’istituzione di un premio regionale annuale finalizzato a valorizzare il protagonismo, la creatività e l’espressività dei giovani negli ambiti artistico, culturale, dell’impegno civico e sociale, dello studio, dello sport, lavorativo, imprenditoriale e professionale.

Inoltre, sono previste forme di dialogo strutturato e di ascolto della voce dei giovani, anche attraverso strumenti di comunicazione e informazione: una piattaforma dedicata, l’utilizzo dei social network, campagne di comunicazione istituzionale rivolte al target di riferimento, iniziative sul territorio.

Corbetta: “Riduzione al 4% dell’Iva sui preservativi”

Alessandro Corbetta (Lega), nello spiegare il documento, si è poi soffermato sulla necessità di abbassare l’Iva al 4% sul costo dei preservativi: «Con l’ordine del giorno abbiamo inoltre impegnato la Giunta regionale ad attivarsi presso il Governo per applicare ai preservativi, sia maschili che femminili, l’aliquota Iva ridotta al 4%. Oggi l’imposta sul valore aggiunto sui contraccettivi nel nostro Paese è al 22%, contro il 5% del Regno Unito, il 5,5% della Francia, il 6% dei Paesi Bassi, il 7% della Francia e il 13,5% dell’Irlanda». Non è da sottovalutare il fatto che «sempre meno giovani usino il preservativo, una percentuale attuale del 49% contro il 57% del 2018».

A sostenerne la posizione il coordinatore regionale Alessandro Verri: «Come giovani della Lega abbiamo a cuore questo tema, siamo infatti preoccupati dai numeri sempre più inquietanti di giovani che vengono a contatto con malattie sessualmente trasmissibili. Crediamo che sia un segnale forte da parte delle istituzioni impegnarsi concretamente nell’abbattimento dei costi e nella sensibilizzazione dei più giovani su questo argomento».

Il dibattito

Nel corso della seduta di questa mattina, sono stati approvati 4 emendamenti del PD, 4 della Lega, 3 del M5S e 1 del Gruppo Misto-Azione e numerosi ordini del giorno: 2 del Consigliere Raffaele Erba (M5S), 2 del Consigliere Jacopo Scandella (PD), 2 del Consigliere Niccolò Carretta (Gruppo Misto-Azione), 3 del Consigliere Luigi Piccirillo (Gruppo Misto) e tre del Consigliere Roberto Anelli (Lega), illustrati in Aula dal Consigliere Alessandro Corbetta (Lega).

Il commento in sede di dichiarazione di voto del consigliere Erba: «Oggi è un giorno importante, perché abbiamo assunto un impegno nei confronti di tutti i giovani lombardi: un primo passo al quale ne dovranno seguire molti altri per i quali dobbiamo iniziare a lavorare già da domani».

Sulla stella linea la Consigliera leghista Selene Pravettoni: «Arriviamo ad approvare questa legge dopo un lungo percorso di ascolto e di condivisione; adesso i giovani potranno incidere direttamente su tutte le politiche regionali che li riguardano. Questa norma è stata impostata come una cornice normativa che coordinerà tutte le attività che la Giunta metterà in campo per e con i giovani. Un tipo di struttura, che rende questa legge attuale per i prossimi 20-30 anni, perché attraverso l’Osservatorio monitorerà costantemente la condizione giovanile, così al mutare dei tempi potrà restituire il cambiamento delle esigenze. Dall’altra parte, il forum garantirà la partecipazione diretta dei giovani per far ascoltare direttamente la loro voce. Questi due strumenti, quindi, permetteranno ai piani triennali e annuali di mettere a terra delle politiche che potranno veramente rispondere alle esigenze declinandole nel medio e nel breve periodo».

Pollice verso invece dal Pd. «Questa legge» ha detto il Capogruppo Fabio Pizzul «al primo articolo enuncia una serie di obiettivi ideali condivisibili, ma nei successivi non riesce a circostanziare dei provvedimenti, delle linee, delle prerogative istituzionali che possano giustificare un’attuazione dell’articolo 1. Siamo di fronte a una cornice che, però, è vuota. Il nostro non è un voto contrario a cuor leggero, non bocciamo il percorso fatto ma manifestiamo il disagio nei confronti di una Regione che non riesce a mettersi nell’ottica di provvedimenti significativi per i giovani».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 22 Marzo 2022
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