Il Pd di Gerenzano: “A pregiudizi e rancori personali preferiamo il pragmatismo e concretezza”
Stefano Gianni, segretario del PD locale, risponde alle accuse del gruppo Centrodestra Gerenzano, che ha recentemente criticato l’accordo politico tra la lista di centrosinistra Gerenzano Democratica e il gruppo di maggioranza uscente Insieme e Libertà per Gerenzano
Stefano Gianni, segretario del Partito Democratico di Gerenzano, candidato a nome del gruppo Gerenzano Democratica alle elezioni del prossimo 12 giugno all’interno della lista Insieme e Libertà per Gerenzano risponde alle accuse del gruppo Centrodestra Gerenzano che ha recentemente criticato l’accordo politico tra la lista di centrosinistra e il gruppo di maggioranza uscente (qui l’articolo).
L’attacco un po’ scontato e per nulla inatteso portatoci dalla lista della destra gerenzanese guidata da Ambrogio Clerici ci dà l’opportunità di precisare una cosa importante: crediamo che ci sia un solo modo di interpretare degnamente la politica, soprattutto a livello comunale (dove la legge elettorale maggioritaria vigente favorisce i progetti condivisi), ed è quello basato sulla chiarezza delle idee, sulla concretezza dei programmi e sulla fiducia nelle persone.
L’adesione alla lista civica Insieme e Libertà per Gerenzano ‒ che fra l’altro, negli ultimi anni ha avuto modo di maturare la dimestichezza con i meccanismi burocratici indispensabile per cogliere le occasioni offerte dal PNRR ‒ ci concede l’opportunità di dare più valore alle idee da noi espresse su ambiti come la gestione dell’ambiente (e in particolare su una questione non più eludibile come quella della bonifica della discarica), i rapporti fra scuola e amministrazione comunale, la promozione culturale, che sono stati al centro del discorso politico che abbiamo portato avanti fin dalla nostra fondazione.
Nel programma elaborato, e al quale abbiamo contribuitofattivamente, ci riconosciamo completamente; e allo stesso modo ci ritroviamo nella scelta come candidato Sindaco di una persona sobria e competente come Stefania Castagnoli.
Preferiamo di gran lunga un sano pragmatismo di questo tipo a una interpretazione della competizione elettorale e della dialettica istituzionale basata non sulla concretezza del fare e sul realismoprogettuale, ma su irranciditi pregiudizi e sul perpetuarsi di vecchi rancori personali, che non fanno onore a chi se ne dimostra schiavo.
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