“Non avevo nessun coltello”: resta in carcere il sospettato per l’aggressione di piazza Montegrappa a Varese
L’accusa è di tentato omicidio. Il fermato è un salvadoregno di 40 anni. Dalle prime informazioni emerse in seguito al colloquio col magistrato i due si conoscevano bene e avevano in passato convissuto a Venegono inferiore

Si conoscevano ed erano ubriachi entrambi ma l’uomo finito in manette sabato sera nella sua abitazione di Venegono accusato di aver accoltellato il conoscente onduregno a Varese nega ogni addebito.
L’udienza di convalida de fermo di indiziato di delitto è avvenuta in carcere ai Miogni nella tarda mattinata di martedì alla presenza del difensore Sandro Damiani e del gip Giuseppe Battarino.
“Non avevo nessun coltello” ha spiegato l’arrestato al giudice escludendo ogni sua possibile responsabilità nell’accaduto. Nel primo pomeriggio la decisione del magistrato: fermo convalidato, e applicazione della misura della custodia cautelare in carcere.
L’arrestato, in Italia da 7 anni e con qualche problema con la giustizia risulta secondo il difensore come estensore di domanda di protezione internazionale. Per i fatti avvenuti dopo le 22 di venerdì 29 aprile in piazza Repubblica a Varese l’accusa è di tentato omicidio. La vittima finita all’ospedale ha ricevuto ferite da taglio, almeno 4, anche al volto e al petto.
In particolare dall’interrogatorio emergerebbe la presenza di quattro persone nei pressi della piazza, vicino al punto in cui è scoppiato il litigio finito nel sangue. Inoltre utili per le forze dell’ordine sono state le telecamere analizzate dagli investigatori della squadra mobile.
L’uomo aggredito, anch’egli di origini centroamericane ma dell’Honduras, non è in pericolo di vita e sempre dall’interrogatorio in carcere è emerso che lui e la vittima dell’accoltellamento hanno vissuto per un certo periodo nella stessa casa di Venegono Inferiore.
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