Il sindaco di Cairate: “Le porte del Comune sono sempre aperte per ascoltare chi è fragile o in difficoltà”

La tragedia della scorsa settimana ha riacceso i riflettori sul ponte di Cairate. Si parla di interventi sulla struttura ma il sindaco Pugliese raccomanda innanzitutto di non esitare a chiedere aiuto alle istituzioni

Anna Pugliese

Ha fatto molto discutere i nostri lettori una lettera arrivata in redazione, pubblicata ieri 25 maggio, di una mamma che ha perso il figlio lo scorso anno per un tragico gesto avvenuto al ponte di Cairate, nella quale chiedeva maggiori protezioni sull’infrastruttura.

Il dibattito si è concentrato sull’efficacia di eventuali interventi sul ponte e, soprattutto, sulle vite di singole persone, le loro famiglie e la società intera, chiamata ad una riflessione sulla fragilità umana e i rapporti personali. Abbiamo deciso di parlarne con Anna Pugliese, sindaco di Cairate.

Sindaco, ha avuto modo di leggere la lettera in questione?

«Sì, è arrivata anche in Comune. Sicuramente risponderò a questa famiglia con la massima attenzione e tutto il riguardo necessario, ma sarà mia cura farlo in modo privato, senza divulgare i contenuti ai media o agli altri cittadini. Questo argomento richiede tutta la nostra sensibilità e i famigliari di quel giovane meritano discrezione. E’ importante che ci sia sensibilità da parte di tutti nel trattare questo tema: nostra, dei cittadini e anche dei media, che esorto ad un’informazione responsabile dinanzi alla questione».

Si sta discutendo della possibilità di innalzare le barriere di protezione sul ponte: Lei cosa ne pensa di questa ipotesi?

«Uno dei primissimi atti dopo il mio insediamento come Sindaco è stato quello di rivolgermi alla Provincia, chiedendo di intervenire sul viadotto, non solo per la messa in sicurezza delle paratie laterali, ma anche per interventi di manutenzione alle infrastrutture. I fondi sono stati stanziati e lo scorso febbraio la Provincia ha indetto un bando di gara che, purtroppo, è andato deserto. Adesso verrà nuovamente proposto: speriamo si riesca ad individuare la ditta che si occuperà dei lavori previsti al più presto. E’ importante però che passi un altro concetto».

Quale, Sindaco Pugliese?

«La priorità delle nostre azioni non deve essere focalizzata soltanto su questi interventi di messa in sicurezza del ponte, ma c’è un messaggio importante che voglio indirizzare ai cittadini. Noi ci siamo. Tutti noi: i dipendenti del comune, gli assessori e il Sindaco siamo a disposizione di chiunque abbia la necessità di parlare, di chiarire un dubbio, di condividere un problema.

Da quando nel 2020 fu salvato un uomo che minacciava di suicidarsi dal ponte, l’Amministrazione comunale, con il mio predecessore Paolo Mazzucchelli, si mosse per garantire ai cittadini un servizio di ascolto dedicato. Era il 4 maggio del 2020, un uomo fu salvato dalla Polizia locale e, una volta condotto al sicuro, fu rincuorato e accolto dagli agenti. Rassicurato, si sentì libero di esplicitare quali problemi avesse nella sua vita, trovando qualcuno disposto ad ascoltarlo e a proporgli un aiuto. Una sua frase colpì Mazzucchelli, il Primo cittadino di allora: “Non sapevo di poter chiedere aiuto al Comune”.

«La consapevolezza che gran parte della popolazione viva le Istituzioni come distanti, spinse l’Amministrazione comunale a lanciare una linea di ascolto telefonica».

Che risultati ha avuto questo servizio ai cittadini?

«Le rispondo con un numero: dalle Elezioni dello scorso ottobre, da quando sono stata eletta Sindaco, ho ricevuto circa 600 chiamate. Oltre al numero generale (0331/362201) , infatti, ho messo a disposizione il mio contatto personale (348/3408009) . Chiunque può chiamare direttamente me e parlarmi, sottopormi delle difficoltà, esplicitare dei problemi per i quali, attraverso gli strumenti che sono a disposizione del Comune, si cerca una possibile soluzione. In realtà tante persone chiamano solo per parlare, senza una problematica specifica, e anche questo è importante. Noi siamo al fianco dei cittadini, questo è importante che tutti lo tengano ben presente. Le porte del palazzo comunale sono a vetri e non è un caso: non c’è nessun muro chiuso, nessun edificio blindato: il Comune è la casa di tutti e chi si sente fragile e in difficoltà deve essere consapevole che troverà sempre qualcuno pronto ad ascoltarlo. Siamo una comunità e una comunità si aiuta».

Santina Buscemi
santina.buscemi@gmail.com

Amo raccontar dei paesini, dove la differenza la fanno le persone comuni che si impegnano in piccole associazioni. È di loro che scrivo..e mi emoziono sempre un po'. Anche questo è VareseNews.

Pubblicato il 26 Maggio 2022
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