Niente scarcerazione, Nino Caianiello rimane detenuto a Busto Arsizio
Il magistrato di sorveglianza non ravvisa le motivazioni di urgenza e incompatibilità per il carcere. Se ne riparlerà alla fine di settembre

La condanna da scontare era finita sotto i quattro anni, così il legale di Nino Caianiello ha optato per un’istanza urgente dinanzi al magistrato di sorveglianza di Varese che ha tuttavia rigettato la richiesta di scarcerazione. Si tratta di un procedimento che anticipa la decisione del Tribunale di sorveglianza che a questo punto arriverà in autunno con un esito che pare come scontato.
La decisione risale alla giornata di martedì ed è stata presa dal giudice varesino Giuseppe Fertitta.
«Il magistrato ha ravvisato le condizioni generali di salute del mio assistito come compatibili con la detenzione», spiega il difensore di Caianiello Tiberio Massironi. «Nel merito anche l’affidamento in prova ai servizi sociali, sebbene sia corretto dal punto di vista formale (erano state scelte due realtà: Exodus o Valle di Ezechiele) è da considerarsi “ostativo” in merito all’urgenza del provvedimento», aggiunge il legale. Richiesta di scarcerazione formale corretta, insomma, ma non giustificata da alcuna urgenza. Caianiello era imputato nel processo “Mensa dei poveri“ dove è stata definita per lui una pena su accordo delle parti di 4 anni e 10 mesi, di cui scontati già sei mesi nella fase preliminare (custodia cautelare) oltre alla concessione della liberazione anticipata che l’avrebbe portato sotto i 4 anni di detenzione.
Si tratta di una soglia sotto la quale è possibile chiedere provvedimenti alternativi alla carcerazione come l’affidamento in prova, come prevede la legge di disciplina dell’ordinamento penitenziario, che prevede tale beneficio «richiesto anche dal condannato che deve espiare una pena non superiore ad anni 4 che abbia tenuto nell’anno precedente a quello di richiesta un comportamento tale da consentire un giudizio positivo sull’esito della prova».
L’ultima apparizione “in pubblico” di Caianiello risale a sabato scorso quando prese la parola durante l’incontro col cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei e vescovo metropolita di Bologna durante un incontro coi detenuti proprio nella struttura di Busto Arsizio. Per l’udienza di scarcerazione se ne riparlerà dunque fra la fine di settembre e i primi di ottobre, settembre peraltro mese in cui Caianiello è stato chiamato a deporre, con calendarizzazione su quattro udienze, nel filone «gallaratese» del processo scaturito sulle indagini dell’inchiesta «Mensa».
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