Un lago balneabile e pescoso: realtà e prospettive

Le considerazioni di un agronomo: "La condizione positiva delle acque dei giorni scorsi era dovuta, come lo è oggi, al fatto di non esserci stati eventi piovosi intensi da molte settimane"

Generico 27 Jun 2022

Cari amministratori,

la rappresentazione del nostro amato lago di Varese di domenica scorsa è stata certamente motivo di gioia, emotivamente perfino di commozione.
Tutti i varesini, i cittadini dei paesi rivieraschi, i pescatori professionisti e sportivi, insieme a canottieri, nuotatori, tecnici dell’ambiente e semplici amanti della natura e del paesaggio lo vorrebbero rivedere stabilmente nello splendore dei tempi che furono: un lago pulito, pescoso (tra i più pescosi d’Italia), balneabile in ogni suo tratto spondale, ricco di fauna ornitica e di flora acquatica particolare.
Tuttavia, una più attenta analisi della situazione ci invita, accanto ad un cauto ottimismo, a considerare una serie di condizioni e circostanze che, a fronte di uno stato attuale che presenta comunque delle positività, determineranno l’andamento futuro del nostro adorato bacino lacustre.
La balneabilità: ad oggi sono stati, evidentemente, emessi provvedimenti di balneabilità almeno per alcune località rivierasche (Lido della Schiranna e lido di Bodio) così da consentire le attività natatorie e le manifestazioni balneari cui abbiamo assistito la scorsa domenica.

Sotto questo profilo si sono, quindi, ripetute le condizioni del 2018/19 (vedasi il mio articolo su VareseNews del 2 febbraio 2019) che, in seguito ad un prolungato periodo di scarsa piovosità, con eventi temporaleschi non troppo intensi, avevano consentito di ottenere valori tabellari nei limiti della balneabilità ma con condizioni trofiche tali da rendere il lago “ripugnante” al tuffo ed alla nuotata.
Come ebbi modo di spiegare in tale circostanza ed anche in altre occasioni, quella condizione positiva era dovuta, come lo è oggi, al fatto che non essendoci stati eventi piovosi intensi da molte settimane (ormai da molti mesi come si evince dalla generale condizione di siccità lamentata ormai un poco da tutti) non ci sono nemmeno state immissioni di acque luride (sebbene diluite da quelle di pioggia) dagli sfioratori integrati ai sistemi fognari e, dunque, i livelli di coli batteri ed Enterococchi, su cui le autorità preposte stabiliscono la balneabilità o meno di un luogo, si stanno evidentemente mantenendo entro la soglia di tollerabilità stabilita dalla legge.

Il mantenimento costante della balneabilità di un’area è quindi subordinata, tra l’altro, al pieno controllo del ciclo finale della acque (quello del loro trattamento) che va dal conferimento alle condotte fognarie dalle singole abitazioni, al transito lungo i collettori fino alla consegna all’impianto di depurazione ed al rilascio finale nei corpi idrici naturali con un livello qualitativo secondo i parametri stabiliti dalle norme nazionali ed europee che da tempo impongono agli stati membri livelli qualitativi sostenuti.
Per ottenere questo risultato occorre (come ho già ribadito ripetutamente su questa testata giornalistica) che non vi sia più commistione tra acque luride tal quali ed acque piovane raccolte ed inviate nei sistemi fognari, pena la tracimazione, in occasione di piogge intense, di acque sporche e contaminate dagli sfioratori che garantiscono livelli di portata gestibili nelle tubazioni afferenti gli impianti di trattamento.
Questo significa, egregi amministratori, che gli investimenti per la netta e definitiva separazione tra acque di fogna ed acque piovane (anch’esse, per altro, da trattarsi almeno nelle prime ore delle precipitazioni) non sono più prorogabili pena la periodica non balneabilità dei bacini e la loro non conformità con la normativa europea con le relative sanzioni cui, infatti, siamo periodicamente o costantemente soggetti secondo le diverse aeree della penisola.
Livello trofico del lago e fauna ittica : non avendo sotto mano le tabelle di ARPA Lombardia con le analisi recenti mi limiterò ad alcune considerazioni empiriche rimandando il lettore interessato all’argomento trofia all’articolo del 2019 .
Avendo deciso già prima del fine settimana di scrivere un pezzo sui previsti avvenimenti di domenica, nella serata festiva mi sono recato alla Schiranna per valutare di persona la situazione di quel tratto lacustre. Allo sguardo l’acqua sembrava relativamente pulita. Intendiamoci, nulla a che vedere con la limpidezza del lago di Monate o quella del Verbano, ma nemmeno un aspetto poco invitante, senza schiume o mucillagini e con una fioritura algale contenuta con una trasparenza stimabile (non avevo con me il “Disco di secchi” artigianale che impiegavo a Cervia in Adriatico per una misurazione puntuale) in un metro o poco meno.

Non male considerato il periodo estivo, la calura delle ultime settimane e l’intensa insolazione, tutte condizioni ideali, insieme ad una adeguata concentrazione di fosforo ed azoto, per fioriture algali eccezionali.
Devo quindi dedurre ed ammettere che l’eliminazione di alcuni scarichi di un certo rilievo e probabilmente numerosi altri puntiformi, accanto al prelievo ipolimnico hanno sortito un effetto certamente positivo sicuramente amplificato, in modo determinante, dalle mancate piogge primaverili e, quindi, dal “Mancato” apporto, ancora una volta, degli sfioratori.
Pertanto ritengo una volta di più risolutivo del problema eutrofia del lago (da conseguirsi in tempi medio lunghi) sempre e comunque la netta divisione acque bianche / acque nere con sicuri benefici, tra l’altro, per la migliore efficienza dei depuratori.
Riguardo la questione della fauna ittica alloctona o aliena del nostro lago, come si sente dire oggi, già trattata in svariate occasioni ed incontri, devo onestamente dire che non si può fare un gran che se non eseguire, con finanziamenti adeguati, pescate ad hoc eliminando il più possibile le specie particolarmente indesiderate come il siluro, il carassio ed il pesce gatto.
Per rivedere un lago di Varese itticamente incontaminato temo che occorra imboccare un “Tunnel spazio – temporale” che ci riporti in un periodo di tempo compreso fra 10.000 anni fa ed il terzo quarto dell’800 con tutti i rischi collegati del caso.

Buon viaggio, pertanto, agli avventurosi esploratori dello spazio – tempo e, soprattutto, buon lavoro ai signori amministratori.

 

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Pubblicato il 06 Luglio 2022
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