Inaugurata a Villa Toeplitz la mostra “Archetipi danzanti”
Un'esposizione che unisce alle maschere africane della collezione del museo, le maschere dell'artista Walter Tacchini

Il Museo Castiglioni, che ha sede a Villa Toeplitz, ha inaugurato stamattina la mostra “Archetipi Danzanti”, un’esposizione che unisce alle maschere africane della collezione del museo, le maschere dell’artista Walter Tacchini.
«Il museo nasce dalla donazione di 4000 reperti che mio padre e mio zio fecero alla città di Varese. Parliamo di 60 di ricerche nel continente africano – ha raccontato Marco Castiglioni, curatore del museo – quando ho visto il lavoro di Walter, tutte le maschere incredibili che realizza, ho iniziato a pensare al significato che la maschera possiede. Mi sono chiesto, perché non far dialogare le sue opere con le maschere africane della nostra collezione? E così è nata questa mostra straordinaria».
Anche Walter Tacchini e il Museo Castiglioni hanno aderito al progetto del Circolo artisti varesini per la celebrazione dei 225 anni del tricolore italiano, con un’opera anch’essa esposta nella mostra Archetipi Danzanti: «Ho ragionato sulla bandiera, una stoffa dipinta di verde bianco e rosso, che muove secondo il vento – ha spiegato l’artista – quindi mi sono detto di dover creare un’opera dinamica nonostante il materiale che uso, la terra, sia statico, cercando di ricreare il movimento della bandiera».
Questa mostra inaugura anche un gemellaggio collaborativo tra Varese e Arcola, paese di Walter Tacchini, che porta una parte del Museo Castiglioni proprio nella torre del Borgo.
«Ci sono molti elementi di contatto tra i nostri territori, due posti di confine dove l’identità è un tema importante – afferma Enzo Laforgia, Assessore alla cultura – questo dimostra che le linee di confine possono essere linee di contatto e apertura. Che ad alcuni piaccia o meno, la storia della nascita dell’uomo insegna che siamo tutti africani e migranti, quindi è abbastanza naturale che questi oggetti siano il punto di riferimento per intrecci culturali».
Presente all’incontro anche Monica Paganini, sindaca di Arcola: «Il Borgo di Arcola risale all’anno mille. La torre è rimasta miracolosamente intatta nel corso del tempo, naturalmente con alcuni restauri che ne hanno conservato la bellezza e la stabilità, con Walter abbiamo avuto l’idea di immaginarla museo, facendo nascere un luogo d’arte e di accoglienza verticale».
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