A Varese il ricordo dell'”Ottobre di sangue varesino”
Presenti il sindaco Davide Galimberti, il Prefetto Salvatore Rosario Pasquariello, l'assessore alla Cultura Enzo La Forgia e Rocco Cordì, presidente dell'Anpi di Varese

A Varese domenica 23 ottobre è stato ricordato l'”Ottobre di Sangue Varesino”, una delle pagine più tragiche della guerra partigiana del 1944.
In Largo Resistenza è avvenuto davanti alle autorità e ai cittadini intervenuti il tradizionale e rievocativo ricordo di questi episodi, mentre in Sala Montanari si è tenuto un momento istituzionale.
Presenti alle celebrazioni il sindaco di Varese Davide Galimberti, il Prefetto Salvatore Rosario Pasquariello, l’assessore alla Cultura Enzo Laforgia, il consigliere regionale del PD Samuele Astuti e Rocco Cordì, presidente dell’Anpi di Varese.
L’OTTOBRE DI SANGUE VARESINO
I primi giorni di quell’ottobre del 1944 furono tristemente ribattezzati “Ottobre di sangue Varesino” e rappresentarono uno dei periodi più difficili della Resistenza partigiana varesina.
In quei giorni, furono catturati, torturati e assassinati decine di partigiani varesini, tra questi Walter Marcobi, comandante della 121ma brigata Garibaldi, eroico partigiano, figura simbolo della lotta contro i nazifascisti a Varese, dimostrò coraggio, grande desiderio di libertà e giustizia, tanto da rimetterci la vita. Un altro eroico partigiano assassinato il 5 Ottobre 1944 fu Renè Vanetti, comandante della 148 ma brigata Giacomo Matteotti, famose le sue parole “si deve a volte morire per sostenere la propria idea”. Furono assassinati in Ottobre anche i giovani Copelli, Trentini e Ghiringhelli. Catturati il 7 ottobre 1944 alla Gera di Voldomino, furono fucilati sul prato davanti alle Bettole dopo che i fascisti avevano già fucilato quattro loro compagni sul luogo della cattura e altri cinque a Brissago Valtravaglia. I tre giovani martiri furono portati a Varese affinché i loro corpi fossero lasciati per terra, sotto una pioggia battente e rappresentassero una lezione per quella Varese schierata con la Resistenza. L’arresto e la deportazione di partigiani tra i quali il malnatese Ermanno Besani troverà la morte nel lager di Flossenburg.
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