Busto Arsizio ricorda la deportazione della Comerio Ercole avvenuta 79 anni fa

Sabato 21 gennaio è in programma la commemorazione del 79° anniversario della deportazione della commissione interna della Comerio Ercole, promossa dall’Amministrazione comunale unitamente alle Rappresentanze Sindacali Unitarie della Comerio Ercole s.p.a. e all’Associazione di promozione sociale “Noi della Comerio Ercole 1885”, con il contributo dell’Anpi, del raggruppamento patriottico divisione “Alfredo Di Dio”, Aned e Camera del Lavoro.
Come si ricorderà, il 10 gennaio 1944, alcuni lavoratori della ditta Comerio, Vittorio Arconti, Arturo Cucchetti, Ambrogio Gallazzi, Alvise Mazzon, Giacomo Biancini, Guglielmo Toia e Melchiorre Comerio, colpevoli di aver fomentato uno sciopero, vennero arrestati dai nazifascisti. Solo Comerio, fratello del titolare della ditta, venne rilasciato, gli altri furono deportati nel campo di sterminio di Mauthausen.
Arconti, Gallazzi e Cucchetti non fecero ritorno a casa. Mazzon morì qualche mese dopo la fine del conflitto per gli stenti subiti nel campo. La manifestazione ricorderà anche i lavoratori della Comerio che hanno perso la vita per la Libertà, i partigiani Giovanni Ballarati, Luigi Caimi, Rodolfo Mara, Bruno Raimondi e Mario Vago.
La cerimonia prenderà il via alle 16.15 al parco comunale Comerio dove sorge la lapide a ricordo del tragico avvenimento con un momento di raccoglimento e posa delle corone. Ci si sposterà poi nella sala Conferenze del Museo del Tessile in Via Volta dove, alle ore 17.00, si svolgerà la commemorazione civile con gli interventi del rappresentante sindacale delle RSU della ditta Comerio, del sindaco Emanuele Antonelli e dell’oratore ufficiale, Giovanni De Luna, ordinario di storia contemporanea dell’Università di Torino. Non mancherà un momento musicale affidato agli studenti del Liceo Candiani Bausch.
Alle ore 18.30 nella Chiesa Prepositurale di San Michele Arcangelo è in programma la Santa Messa Solenne. Presenterà il coro: “Voci del Rosa” e verrà esposto il dipinto realizzato da Carlo Farioli, che ritrae il tragico avvenimento.
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