I settanta lavoratori della Leggiuno Spa in presidio davanti al Tribunale di Varese
L'azienda tessile è in bilico tra fallimento e prosecuzione del concordato. I sindacati: «Alcuni soggetti interessati all'acquisizione, si prosegua almeno con la cassa integrazione straordinaria»
C’erano tutti i 70 lavoratori della Leggiuno spa martedì mattina – 31 gennaio – fuori dal tribunale di Varese per testimoniare l’importanza che questa azienda in liquidazione ha per l’intero territorio circostante. Una lunga e florida storia imprenditoriale legata alla tradizione manifatturiera del Verbano che ha segnato una battuta d’arresto a partire dall’estate scorsa con l’annuncio della proprietà – una multinazionale indiana – della volontà di chiudere.
Oggi è la giornata in cui il tribunale fallimentare dovrà decidere se dichiarare l’azienda fallita o prevedere una continuazione del concordato, «anche alla luce del fatto che ci sono alcuni soggetti interessati all’acquisizione», fanno sapere dal sindacato rappresentato dalle sigle Femca Cisl e Filctem Cgil. La manifestazione ha l’obiettivo di sensibilizzare il Giudice affinché permetta almeno di proseguire con la cassa integrazione straordinaria, già convalidata dalla regione Lombardia e dal Ministero.
«Ci sono settanta famiglie coinvolte in una zona in cui, ormai, non sono rimaste molte grandi aziende e anche per questo è importante che la Leggiuno possa continuare a lavorare – spiega Alessandra Savoia della Femca Cisl – La speranza è che, oltre a qualche investitore da fuori, qualche soggetto locale la possa acquisire e proseguire con l’attività in modo da riassorbire tutti i lavoratori».
La cassa già richiesta copre infatti il periodo che va dal 1° gennaio al 28 agosto, tempo utile anche per permettere ai lavoratori di frequentare corsi di riqualificazione.
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