Nel blitz antidroga un sottufficiale dell’Arma spara: è indagato per omicidio
In una nota la Procura di Varese illustra i primi riscontri sul fatto di sangue avvenuto a Castelveccana. Al vaglio “traiettoria e della tipologia del proiettile che ha attinto il corpo". Il militare sospeso dal servizio
Sono in corso tutti i riscontri del caso per ricostruire con precisione la dinamica del fatto che ha portato alla morte di un giovane nella serata di venerdì sulle alture di Castelveccana: il ragazzo è stato trovato accasciato su se stesso, sul corpo i segni di entrata di un proiettile nella zona lombare destra.
Questi gli elementi fotografati dalla Procura della repubblica di Varese contenuti in una nota a firma del dottor Massimo Politi che sta seguendo da vicino il caso. Su quelle montagne che collegano il versante verso il Lago Maggiore a quello della Valcuvia – con spartiacque il passo del Cuvignone all’altezza di oltre mille metri – nella giornata di venerdì era in corso un’operazione antidroga «un servizio da parte di appartenenti all’Arma dei carabinieri per il contrasto all’attività di vendita di sostanze stupefacenti e che, nella circostanza, un sottufficiale dei carabinieri aveva esploso alcuni colpi di arma da fuoco, ritenendo di trovarsi al cospetto di persone armate».
«Tale dato», come detto emerso successivamente, continua il Procuratore «a prescindere dall’effettiva addebitabilità della ferita riscontrata sul corpo dello sconosciuto al colpo esploso dal militare, fa sì che quest’ultimo debba considerarsi indagato del delitto di omicidio, ad ogni fine procedimentale ed allo stato».
Sul posto, come documentato da Varesenews (nella foto sotto) in un video pubblicato già nella tarda serata di venerdì per documentare la cronaca del recupero della salma, sono stati trovati bossoli di arma da fuoco corta, almeno due, sulla strada provinciale 7. Bossoli che verranno analizzati, come pure la traiettoria dei colpi esplosi, ammesso he quelli trovati sull’asfalto siano da imputarsi a quelli contenuti nell’arma del militare indagato.
Infatti «saranno svolte tutte le attività di indagine utili a chiarire la dinamica dei fatti, inclusi accertamenti tecnici per la verifica della traiettoria e della tipologia del proiettile che ha attinto il corpo», ha concluso il procuratore Massimo Politi «non potendosi allo stato escludere qualsiasi ricostruzione alternativa rispetto alla responsabilità del militare».
L’Arma dei Carabinieri «procederà all’immediata sospensione dal servizio del militare interessato», specificano dal comando provinciale di Varese.
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Quindi o sei indagata, come in questo caso, o sei una povera vittima, caduta nell’adempimento del proprio dovere. Io scelgo la prima opzione.
Iniziamo a procedere con i rimpatri immediati seri DI QUESTI DELINQUENTI! che sono armati e pericolosi al fine che questi episodi non accadino piu! spero che il Carabiniere sia prosciolto da ogni accusa. A mio avviso bisogna trovarsi in queste sistuazioni, isomma sei in un bosco con spacciatori armati forse è ancora buio, intravedi magari uno spacciatore armato e che fai? aspetti che prima ti sparino loro? forse pensi anche a tornare a casa dalla tua famiglia!
Massima solidarietà alle forze dell’ordine che stanno combattendo una guerra disponendo di armi spuntate. Forse qualche benaltrista o perbenista proporrà la sostituzione delle armi vere con armi giocattolo…per tutelare la incolumità degli “imprenditori” nei boschi.
Speriamo sia scagionato da ogni accusa e la prossima volta anzichè indagato sia encomiato per il senso del dovere.
Le nostre forze armate stanno pagando sulla loro pelle decenni di lassismo politico nella gestione delle numerose emergenze del paese a partire da una immigrazione incontrollata.