“No all’abbattimento dei tigli in piazza Mercato”: Legambiente ribadisce il suo disaccordo

Con una lunga nota in cui il direttivo dell'associazione ambientalista dichiara di essere contraria al bilanciamento ecologico redatto dall'amministrazione comunale

generica

A pochi giorni dall’avvio dei lavori della nuova piazza Mercato di Cuveglio, la decisione dell’amministrazione comunale di abbattere i tigli storici continua a suscitare polemiche e disaccordi tra i cittadini e le associazioni locali.

In particolare, a risvegliare nuovamente le controversie è stato un volantino circolato a partire dall’inizio di ottobre che afferma che la nuova piazza avrà un “bilanciamento ecologico” migliore, con una maggiore superficie verde e più alberi rispetto alla situazione attuale. Quest’ultimo non ha però trovato d’accordo Legambiente, che ha deciso di schierarsi dalla parte del Comitato di Piazza Mercato di Cuveglio:

«Scriviamo a sostegno del Comitato di Piazza Mercato di Cuveglio in riferimento al progetto di abbattimento dei tigli per una nuova riqualificazione dell’area, progetto finanziato e condiviso in larga parte da Regione Lombardia, come leggiamo da un volantino informativo recapitato ai cittadini – fa sapere con una lunga nota il direttivo di Legambiente Valcuvia e Valli del Verbano -.  Leggiamo che l’opera tende a risolvere problemi quali impianto di approvvigionamento idrico, smaltimento delle acque superficiali e fognario, elettrico, illuminazione pubblica, mobilità elettrica e non da meno, ne prendiamo atto, di quelli derivanti dal cambiamento climatico. Non siamo d’accordo con chi afferma che tali opere sono nettamente migliorativi, perchè anche se importanti, ci sovviene un dubbio sulla decisione di abbattimento dei tigli presenti nella piazza che, come alcuni del comitato ci hanno fatto notare, sono li da almeno 80 anni.  Si vuole abbattere alberi resistenti ed autoctoni già adulti, considerati in tutta Italia adatti a viali e piazze e si piantumano alberelli qualsiasi, non si sa se trattasi di specie autoctone – si legge ancora -.  In genere si mette a dimora una nuova essenza arborea in sostituzione ad una vecchia ormai malata, secca, o pericolosa. I tigli in questione risultano sani ed in buona salute. Nonostante la potatura aggressiva che hanno ricevuto nel corso degli anni, possono fornire ombra d’estate, rifugio per volatili utili alla biodiversità e ristoro agli abitanti che li sotto possono sostare durante le calde giornate estive».

Questi i motivi «per cui non siamo d’accordo con il bilanciamento ecologico ribadito in ultima analisi nel volantin0. Si propone un cambiamento per quanto riguarda la fruibilità complessiva, con un nuovo parcheggio in area Jemoli, per i posti per la ricarica di auto elettriche, per i parcheggi per disabili e per la casetta dell’acqua. Opere che che a nostro parere, comunque, si possono realizzare anche senza abbattimento degli alberi. Non conosciamo il parere dei commercianti, degli ambulanti e di altri, ma se i cittadini del comitato, come ci è stato riferito, hanno raccolto 1000 firme di cittadini ed altrettante di cittadini dei comuni limitrofi e turisti contro l’abbattimento dei tigli, su una popolazione di 3200 cittadini residenti, una riflessione da parte degli amministratori è d’obbligo. Ogni anno, i circoli di Legambiente in tutta la Lombardia e in tutta Italia, fanno presente alle amministrazioni locali, la necessità di preservare gli alberi come bene prezioso, proprietà dei cittadini e delle generazioni future. Non riusciamo a capire perché molti amministratori si ostinano a voler abbattere alberi senza pensare ad una convivenza pacifica con chi trasforma l’anidride carbonica in ossigeno, nessuna macchina inventata dagli umani è capace del processo di fotosintesi, un processo importante per la nostra sopravvivenza.  Pensiamo che un buon architetto sia in grado di realizzare progetti mantenendo l’esistente in armonia con le nuove realizzazioni. Come i reperti archeologici vengono preservati, anche gli alberi dei viali dovrebbero essere preservati come fossero un patrimonio storico. Proviamo a pensare a quanti cittadini si sono soffermati all’ombra di quegli alberi durante gli 80 anni e quanti ne beneficeranno in futuro».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 03 Febbraio 2023
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