Da un libro che celebra il rettorato dell’Insubria un progetto per un nuovo museo d’arte moderna a Varese
Il libro, donato al presidente Mattarella, è anche il punto di partenza per un progetto ambizioso: trasformare la sede storica dell’Ateneo insubre in un vero e proprio museo d’arte moderna
C’era anche l’assessore alle identità e culture Stefano Bruno Galli alla presentazione al pubblico del volume «Il Rettorato dell’Università degli Studi dell’Insubria. Storia, architettura e arte» avvenuta venerdì 3 febbraio alle ore 15 nell’Aula Magna di via Ravasi 2 a Varese.
Un volume la cui prima copia era stata donata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico, il 15 novembre 2022 e che, nel 25esimo anno di vita dell’Insubria, vuole rappresentare il punto di partenza per un progetto ambizioso: trasformare la sede storica dell’Ateneo insubre in un vero e proprio museo d’arte moderna.
DA UN EDIFICIO DA ABBATTERE AL NUOVO MUSEO DI ARTE MODERNA
A spiegarne le finalità, il discorso introduttivo del Rettore Angelo Tagliabue, che ha ricordato come «Questo edificio era destinato ad essere abbattuto, secondo il piano di riqualificazione di piazza Repubblica. Una scelta che non mi vedeva d’accordo e che fortunatamente non si è concretizzata. E ora il nostro obiettivo è quello non solo di non distruggere la memoria, ma di darle valore».
Un obiettivo condiviso dal direttore generale dell’Ateneo Marco Cavallotti, che ha sottolineato come «L’Università è sempre più una realtà della città, con ricadute sempre più importanti, e questo è un altro tassello. Ci auguriamo per il mese di luglio di avere già pronto il progetto».
Stefano Bruno Galli è stato poi il primo degli interventi, entrando nei numeri della politica museale di Regione Lombardia: se 205 sono i musei a guida regionale, nel territorio se ne contano 604, di cui solo 12 statali. Il resto è per metà comunale e metà privato. Galli ha poi fatto nel suo intervento un bilancio dei suoi 5 anni di assessorato, dalla riduzione degli ecomusei al bando “Innovamuseo”, che promuove le associazioni cutlurali creative per affidar loro queste realtà.
Il professor Andrea Spiriti, che ha anche coordinato l’incontro, ha poi illustrato invece i Beni Culturali d’Ateneo, partendo dal volume e arrivando alle prospettive future, mentre Laura Facchin ha raccontato la storia del Rettorato, inteso come edificio degli anni trenta del novecento, e Massimiliano Ferrario ha analizzato il percorso possibile del progetto che porta dalle collezioni donate all’ateneo ad un museo di arte moderna nascente a partire proprio da queste collezioni.
IL COLLEGIO SANT’AMBROGIO, ESEMPIO DEL VENTESIMO SECOLO
Sin dalla fondazione, l’Università di Varese ha sede principale nell’antico Collegio Sant’Ambrogio in Varese, un edificio razionalista magnificato dall’annessa basilica che può vantare gli affreschi del pittore lombardo del XX secolo, Vanni Rossi. Negli ultimi venticinque anni, alle pitture murali permanenti – cominciando da Valentino Vago – si sono aggiunti i dipinti, le sculture e le fotografie di una collezione permanente di arte contemporanea studiata nel volume che si presenta a opera del Crisac, Centro di ricerca di storia dell’arte contemporanea.
«Il volume sul Rettorato – spiega il professor Andrea Spiriti – costituisce la nascita ufficiale del progetto di restauro della basilica allo scopo di collocarvi sia le collezioni permanenti sia le esposizioni temporanee, che già in questi anni hanno animato l’area del Rettorato, dedicate a maestri d’arte del varesino nell’ottica di una serrata dialettica dell’Università con il suo territorio di pertinenza. L’incontro ha avuto quindi una doppia finalità: da un lato rendere conto del volume e delle attività sottese; dall’altro abbozzare le iniziative future in uno spirito forte di servizio e stretti legami con la comunità civile».
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