Busto Arsizio città dove l’auto è regina. Pedoni, disabili e ciclisti i più a rischio
Dal sito dedicato al piano urbano della mobilità sostenibile emergono i primi dati dai questionari rivolti ai cittadini che si muovono per le strade di Busto
Sono già diverse centinaia i questionari compilati dai cittadini per la realizzazione del piano urbano della mobilità sostenibile (Pums) di Busto Arsizio. Dal sito www.pumsbustoarsizio.it è possibile vedere come hanno risposto gli utenti delle strade di Busto Arsizio e, grazie all’elaborazione dei dati e alla geolocalizzazione delle segnalazioni, ci si può iniziare a fare un’idea di come si muovono le persone all’interno della città.
Si scopre così che dei 142 questionari compilati on line quasi il 20% vengono da utenti che non vivono a Busto Arsizio mentre il quartiere con più partecipazione è quello di Sant’Edoardo (non a caso uno dei più trafficati, ndr) con il 15,5% di questionari, a seguire San Giovanni con il 9,3% e Beata Giuliana con l’8,5%.
L’auto è il mezzo più utilizzato, sempre
Il 65,5% delle persone che hanno risposto al questionario hanno affermato di muoversi in automobile come guidatore, il 14,1% si muove in bicicletta, il 9,2% prevalentemente a piedi e l’8,5% con i mezzi pubblici. Il 90% si muove sistematicamente per lavoro e studio mentre il rimanente 10 saltuariamente.
Dove vanno i cittadini all’interno di Busto Arsizio
Dove vanno, prevalentemente, i cittadini? Il 43,8% va nel quartiere centrale di San Giovanni mentre il secondo quartiere più frequentato è quello di Sant’Edoardo con il 16,7% mentre l’11,5% va a San Michele. Oltre il 50% degli spostamenti, dunque, avviene dalla periferia o da fuori città verso le zone più centrali.
Pedoni, disabili e ciclisti poco considerati
Quali sono i problemi più gravi della mobilità urbana per i cittadini? I principali sono tre: l’attenzione per i pedoni (giudicato molto rilevante dal 58,8% degli intervistati), l’attenzione alla mobilità dei disabili per il 56%, gli spazi e le attrezzature per i ciclisti (60% molto rilevante).
I limiti del trasporto pubblico
Dai questionari specifici somministrati ad oltre 600 persone, invece, emerge che i due principali limiti del trasporto pubblico sono la frequenza del servizio e la capillarità. Emerge anche che l’86% degli intervistati non usa mai i mezzi pubblici mentre solo il 14% lo fa almeno una volta a settimana.
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