Campo sinti a Gallarate, arriva una nuova ordinanza di sgombero
In via Lazzaretto ci sono sette caravan, una casa mobile e una quindicina di persone. Il Comune ha incaricato un legale ed emesso una ordinanza di rimozione entro 90 giorni

Non se ne parlava da un po’, ma ora al campo sinti di via Lazzaretto a Cedrate arriva una nuova ordinanza di sgombero: il Comune ha intimato nuovamente alle famiglie che erano tornate qui nel 2021, dopo lo sgombero di fine 2018, di rimuovere le strutture portate sull’area.
Il provvedimento è stato firmato dal dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Gallarate e segue un sopralluogo effettuato lo scorso 10 febbraio dagli agenti della Polizia Locale e da funzionari dell’Ufficio Urbanistica che ha riscontrato “l’occupazione permanente di suolo a fini abitativi, senza titolo, da parte di 5 nuclei familiari, per un totale di 15 persone”, sul terreno di proprietà comunale ai margini del quartiere di Cedrate, dietro l’autostrada (fto d’archivio).
In totale i funzionari del Comune hanno rilevato la presenza sette caravan e una casa mobile, appoggiati su sostegni in blocchi di calcestruzzo, oltre ad un fabbricato in legno adibito a servizio igienico.
Tutti manufatti posati sul terreno dell’ex campo attrezzato, che nel 2018 venne trasformato in terreno agricolo. Da allora in realtà lo spiazzo in terra battuta e ghiaietto non ha cambiato di molto il suo aspetto: due famiglie sinti erano tornate lì nel 2020, innescando un nuovo braccio di ferro con il Comune, a suon di ordinanze e ricorsi (l’ultimo pronunciamento del Tar aveva in parte rinviato al giudice civile, pur riconoscendo le ragioni dell’ente comunale).
A distanza di due anni dal ritorno in via Lazzaretto la comunità si è allargata, tanto che appunto si può quasi tornare a parlare di campo, anche se decisamente più piccolo di quello (quasi cento presenze) che esisteva fino a fine 2018.
L’ordinanza a questo punto obbliga le famiglie sinti alla “rimozione, a propria cura e spese, delle opere abusivamente realizzate” e il successivo “ripristino della situazione quo-ante, entro il termine di novanta giorni 90 dalla data di notifica”, con la possibilità dell’ente di rivalersi se si dovranno fare altre opere di rimozione.
Nei giorni scorsi l’amministrazione aveva conferito anche un incarico ad un legale, l’avvocato Riccardo Marletta presso lo studio Studio Belvedere Inzaghi & Partners, per il valore di 3283 euro circa, per seguire la vertenza.
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