Giusto chiudere la scuola se i bagni non funzionano. La lettera di un genitore
Un papà della media Pellico difende le scelte di Preside e Comune aspramente criticate sui social da quelle che definisce "Talpe da tastiera"
Egregio Direttore,
sono un genitore della Scuola Media Pellico e le chiedo di pubblicare questo mio contributo relativamente a quanto successo in quella scuola 2 giorni fa, ovvero la fuoriuscita di acque nere dagli scarichi dei bagni e la successiva interruzione delle lezioni.
Sono un papà che conosce molto ben quella realtà educativa essendoci passati tutti i miei 4 figli, tant’è che sono stato anche per tanti anni presidente dell’Associazione Genitori.
Ho avuto modo di leggere gli articoli tempestivamente comparsi comparsi su questa brutta esperienza e non posso che unirmi ai ringraziamenti che la Dirigente Scolastica, Prof.ssa Sumiraschi Paola ha espresso in più occasioni nei confronti di tutti coloro che loro malgrado ne sono rimasti coinvolti: dai docenti al personale della scuola, dai genitori all’Amministrazione del Comune, che inviando sollecitamente i propri Tecnici ha consentito il ripristino delle attività didattiche fin dal giorno successivo (15 marzo ca.).
I servizi giornalisti hanno rappresentato bene quanto accaduto, anche se vorrei farvi notare che forse valeva la pena di sottolineare l’assoluta necessità della Dirigente di sospendere ogni attività educativa, mattutina e pomeridiana, data la gravità del guasto che, già da subito, i tecnici prontamente intervenuti avevano documentato: infatti in nessun modo si sarebbe potuto mantenere più di 350 persone, di cui la stragrande maggioranza minorenni (295), in un ambiente senza alcun servizio agibile pure con le acque nere in circolazione. Si tenga presente che le attività ordinariamente si svolgono per tutti fino alle 14 e di norma è prevista la permanenza di gruppi più contenuti anche al pomeriggio.
Sottolineo tutto ciò perché forse non tutti coloro che sono poi venuti a conoscenza dell’accaduto, hanno veramente compreso la situazione di emergenza creatasi nel giro di poche ore.
So anche che subito la Dirigente ha fatto di tutto per garantire soluzioni alternative, tant’è che ha trovato la disponibilità del vicino Palaghiaccio che ha offerto la propria disponibilità. Ma non bisogna essere dei geni della logistica per comprendere che la suddetta soluzione poteva solo tamponare i casi di necessità di pochi studenti in attesa dei genitori chiamati dalla scuola per venire a prendere i propri figli: infatti stiamo parlando di quasi 300 studenti e con un numero significativo di ragazzi/e con evidenti problemi di diverso tipo.
Aggiungo anche, giusto per sfatare ancora letture riduttive, che ben poco serve citare i lavori di ristrutturazione energetica del 2019, poiché questi hanno riguardato esclusivamente la struttura esterna e l’impianto di riscaldamento.
(I tecnici del Comune hanno accertato che il guasto è stato “causato da un oggetto gettato nello scarico di uno dei sanitari che ha ostruito la condotta principale” e rimosso con un intervento di spurgo, ndr.)
Permettetemi infine di richiamare alla serietà qualche “Talpa da Tastiera” che puntualmente si è messa di traverso, giusto per emergere dalla tana: li chiamo Talpe e non Leoni poiché questa volta hanno davvero dimostrato di non avvedersi in alcun modo di quella che è la realtà, travisandola.
Mi riferisco a coloro che sui Social hanno ironizzato sull’”Emergenza” e quindi criticato la Dirigente per aver preso l’unica iniziativa saggiamente percorribile: infatti ho già detto sopra che solo un folle poteva mantenere in quella condizione 295 minorenni (a meno che lo scrivente ha una vescica di ghisa…); davvero patetica l’ironia sul fatto di aver chiamato subito i genitori per ritirare i figli: superfluo ricordare che la scuola ha responsabilità ben precise ; infine la stoccata finale sull’eventualità che qualche altro “studente burlone” possa inaugurare una nuova stagione di bigiamenti incontrollati, si commenta da sola. Eppure una Talpa dovrebbe conoscere quello che accade sotto coperta…
Non sono poi stati da meno coloro che hanno condiviso, da chi elogia la Talpa perché ha “colto il problema da un punto di vista originale e serio” (come scrivere Uno fratto Realtà …), e l’altro che confortato dal suo Master in Pedagogia da Strada dichiara “Ma questi ragazzi non conoscono le strade di Varese? Hanno bisogno di una macchina su cui salire per NON AFFATICARSI?”.
Già, per loro lasciar uscire tranquillamente e da soli centinaia di ragazzi al di sotto i 14 anni sarebbe una cosa normale? Se poi aggiungiamo che molti arrivano da lontano, ed es. da Marchirolo, Ganna, Bedero, ecc. e non hanno mezzi fin dopo le 14… Con tutto il rispetto, è evidente che le acque nere hanno invaso le loro tastiere.
Giusto per riportare la questione su registri seri, ben ha fatto la Dirigente ad accertarsi che i ragazzi venissero prelevati o dai genitori e o da altri, comunque delegati dai genitori stessi.
Mi immagino solo cosa sarebbe accaduto se si fossero aperti i cancelli e basta…
Lettera firmata
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