Nuova corsia ciclabile in viale Magenta a Busto Arsizio. La strada condivisa da auto e bici piace
Il nuovo tratto ciclabile è stato realizzato nei giorni scorsi e ha trovato l'approvazione anche dell'esperto promotore di mobilità ciclistica Marco Fardelli: "Ora serve una cultura del rispetto"

Viale Magenta diventa amica dei ciclisti grazie ad una corsia ciclabile, una pista e una casa avanzata (la postazione per le bici davanti alla linea di stop per le automobili, in prossimità dei semafori) realizzati nei giorni scorsi.
«Alcuni concetti base del nuovo Piano Generale della Mobilità Ciclistica stanno cominciando a materializzarsi in città sulla falsariga dei migliori esempi europei e nel pieno rispetto della normativa tecnica in materia. Rimane, al contempo, la convinzione che la prima sfida è quella culturale e su questo fronte la strada è ancora lunga» – commenta sul proprio profilo Facebook l’assessore alla Mobilità Salvatore Loschiavo che proprio in questi giorni ha lanciato le iniziative per una partecipazione dei cittadini alla redazione del Piano urbano della mobilità sostenibile (Pums).
L’assessore incassa anche l’apprezzamento del curatore della pagina CityBustoBike, nonchè Esperto promotore di mobilità ciclistica, Marco Fardelli: «Possiamo dire “cose nuove” che si spera diventino normalità nei prossimi mesi. Una suddivisione/condivisione dello spazio disponibile con le automobili che passano ad una distanza che consente di pedalare senza patemi d’animo ma solo con la dovuta attenzione alle aperture improvvise degli sportelli. Sembra che si respiri un’atmosfera nuova, migliore di quella di prima. L’aria purtroppo rimane quella inquinatissima degli ultimi giorni. Prendiamoci le cose buone quando possiamo, con l’impegno di vedere portato a compimento il lavoro iniziato».
Fardelli, comunque, non fa sconti e, dopo i giusti complimenti, “ricorda” che rimane ancora molto da fare: «Alla rotonda della via Deledda io e la signora in bici al mio fianco abbiamo dovuto attendere pazienti di poter passare perchè le dimensioni eccessive della rotonda non inducono, chi vi si approssima, a rallentare, tantomeno se ci sono biciclette in attesa. Rimane ancora molto da fare anche dal punto di vista culturale, si vedono macchine parcheggiate sulla ciclabile perchè non è ancora chiaro che si tratta di una ciclabile e non di un parcheggio. C’è ancora da fare sulla ciclabile di Viale Stelvio dove ho trovato due auto parcheggiate, una in contromano con le 4 frecce, perchè ancora non è chiaro che non si parcheggia su una ciclabile, non si parcheggia contromano e che le 4 frecce non autorizzano alcuna nefandezza».
TAG ARTICOLO
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
fracode su Varese ancora in piazza per la Palestina: "Rompiamo il silenzio contro il genocidio"
Giuseppe Mantica su Un futuro nella musica per il cardiologo dell’ospedale di Gallarate Giovanni Gaudio in pensione a fine anno
Bustocco-71 su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
PaoloFilterfree su Dall’abbandono alla rinascita: la lunga marcia dell’ex Aermacchi
Felice su Il pericoloso gioco alla stazione Ferno-Lonate: ragazzini attraversano i binari nel tunnel
lenny54 su È arrivato il gran giorno a Monteviasco: dopo sette anni di stop riparte la funivia
Leggendo l’articolo sembra tutto bello, ma perchè non fate vedere come sono realmente queste piste ciclabili?
In via Magenta e davanti al museo del tessile ci sono tratti di pista ciclabile a sinistra delle auto parcheggiate, quindi un ciclista dovrebbe andare in bici tra le auto parcheggiate e quelle che circolano.
In alcuni tratti sono strettissime.
Sul cavalcavia di viale Monte Grappa la pista ciclabile si interrompe appena all’inizio del cavalcavia e arrivato li il ciclista che fa?
Sono quasi tutte senza un vero separatore.
Queste non sono piste ciclabili ma trappole per i ciclisti.