A Cremona l’abbraccio di Mattia con il chirurgo varesino che tre anni fa gli salvò la vita
Il giovane, che all'epoca aveva 18 anni, si contagiò e arrivò in ospedale in condizioni disperate. Il chirurgo di Varese, che prestava servizio come volontario, decise di farlo intubare

Si sono incontrati per potersi abbracciare. A tre anni dalle dimissioni Mattia ha potuto rivedere quel medico che, tre anni fa, gli salvò la vita. Mattia, allora neodiciottenne, rimane contagiato dal Covid. Al suo arrivo in ospedale le condizioni erano subito apparse disperate. Il medico che lo prese in carico era il dottor Massimo Cannavò, chirurgo dell’Asst Sette Laghi che si era candidato come medico volontario all’ospedale di Cremona, uno dei più colpiti durante la prima ondata di pandemia nella primavera 2020.
Il chirurgo varesino capì che la situazione era disperata e si impegnò per trovare un posto nella rianimazione occupata in ogni ordine di posto.
La storia del giovanissimo paziente, che scrisse un ultimo messaggio alla madre prima di essere intubato, commosse l’Italia intera.
Dopo oltre un mese, il ragazzo venne dimesso, nel corso di una cerimonia a cui prese parte anche il dr Cannavò. In quell’occasione, però, il medico non ebbe modo di abbracciare il giovane, a causa delle regole sul distanziamento: con guanti e maschera lo accolse all’esterno.
I due, in questi anni, hanno continuato a scriversi e a sentirsi occasionalmente. Per il chirurgo varesino l’incontra è stato emozionante. Sono stati ricevuti dal sindaco di Cremona e insieme hanno rievocato quei giorni difficili : «È stato bello rivedere Mattia che è diventato ormai un uomo».
Un abbraccio atteso da tre anni per una storia che ha fatto nascere una profonda amicizia.
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