Tra geometrie e design, alla Fondazione Morandini di Varese la mostra di A.G. Fronzoni e Gianni Colombo

Marcello Morandini presenta la sua "Opera Omnia" lunga 35 metri e una biografia. Le affianca a due grandi personalità della storia dell'arte con una mostra che viene inaugurata il 21 maggio

La mostra di Fronzoni e Colombo alla Fondazione Morandini

Il bianco e il nero, l’essenzialità, la capacità di raccontare utilizzando forme geometriche e minimaliste. Questo e molto altro nella mostra “Geometri, design, ambiente” che dal 21 maggio apre al pubblico alla Fondazione Morandini, in via Del Cairo.

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M. Morandini, A. G. Fronzoni, G. Colombo in mostra alla Fondazione Morandini di Varese 4 di 12

Nella magnifica villa d’epoca, nel cuore della città di Varese, la nuova mostra porta i visitatori alla scoperta dell’arte Concreta e Costruttiva con le opere di artisti che ne hanno fatto la storia. Marcello Morandini, il padrone di casa, infatti, ha deciso di affiancare le sue opere a quelle di due grandi personalità a lui legate: A.G. Fronzoni e Gianni Colombo.

«Questo è un momento raro e importante per noi, andiamo a presentare cose belle e significate per la Fondazione», sottolinea Marcello Morandini ricordando che l’evento coincide con due ricorrenze importanti: i 100 anni dalla nascita di A.G. Fronzoni, grafico, designer, architetto ed educatore e i 30 anni dalla morte di Gianni Colombo, considerato uno dei maggiori esponenti dell’arte cinetica internazionale.

«A.G Fronzoni mi ha insegnato l’essenzialità, che non sono necessari mille colori per esprimersi. – ha raccontato Marcello Morandini -. Da lui ho capito che nella vita si può essere sufficienti partendo da un foglio bianco», racconta. E continua: «La sera, dopo il lavoro, andavo a lavorare nel suo studio milanese come grafico. Fu un’esperienza fondamentale per la mia ricerca, fondata sull’uso esclusivo del bianco e nero e sulla semplificazione. Fronzoni fu un pioniere del design minimalista e sostenitore del “meno è meglio”». I visitatori potranno quindi vedere circa 20 manifesti, più una serie di documenti, foto, materiali d’archivio ed editoriali selezionati da Lars Müller (Oslo, 1955), grafico e fondatore della nota casa editrice svizzera Lars Müller Publishers.

La mostra di Fronzoni e Colombo alla Fondazione Morandini

Mentre di Gianni Colombo racconta in particolare dell’esperienza che li vedi insieme a La Biennale: «Un artista con il quale ho sempre lavorato. Abbiamo fatto tante cose importante, la Biennale di Venezia che ci ha concretamente legati nel lavoro e nell’amicizia. Fu una Biennale contestata quella del 1968, ma noi decidemmo di non partecipare alle proteste. Non tanto per alcune motivazioni che potevano essere giuste, ma per gli scontri violenti che quasi ogni giorni avvenivano tra i poliziotti e il movimento studentesco. Eravamo molto felici e fieri della nostra sala espositiva, tanto che fu l’anno in cui Colombo ricevette il premio. Era il migliore artista italiano e lo è ancora». Proprio in quell’anno Colombo vince, nel 1968, il premio per la pittura alla Biennale di Venezia per lo Spazio elastico, l’ambiente che diventerà la sua opera più famosa.

Lo spazio espositivo a lui dedicato è stato curato dall’archivio Gianni Colombo di Milano, tanto che alla presentazione erano presenti Marco Scotini, direttore del NABA e dell’Archivio Gianni Colombo, Giorgio pizzagalli, presidente dell’Archivio Gianni Colombo e Stefano Boccalini, consulente scientifico dell’ Archivio Gianni Colombo e docente del NABA. Scotini, in particolare, ha ricordato l’importanza di una esposizione capace di: «Raccogliere tre figure che hanno segnato la cultura degli anni Sessanta in Italia», per poi ricordare che Colombo fu tra i fondatori del Gruppo T, nato a Milano per raggruppare gli esponenti dell’arte cinetica e programmata e della sua evoluzione personale nell’arte. Come si può cogliere nelle tre opere in mostra: il lavoro ambientale Luce/Ombra X, il cui gioco di luci e ombre coinvolge il visitatore, e due esemplari della serie delle superfici Spazio elastico degli Anni Settanta.

La mostra di Fronzoni e Colombo alla Fondazione Morandini
Nella foto Marcello Morandini con la moglie e artista Teresa Barisi

Percorrendo il piano terra della villa si trova anche un’opera eccezionale di Marcello Morandini che proprio in questa occasione ha presenta “l’Opera Omnia”: ovvero una lunghissima striscia, 35 metri, che vede di seguito le opere, i progetti, i disegni, l esculture, le foto e tutto ciò che ha realizzato ma in grandezza 21×21 cm. Una sorta di “autobiografia” delle sue opere per immagini, affiancate da una biografia vera e propria dal titolo “Marcello Morandini, I miei primi 60 anni” dove l’artista scrive: “Trovo esaltate scoprire che il “niente” nasconde “il tutto” e che gli occhi vedono solo quello che la mente vuole”.

Morandini inoltre, annuncia che a Novembre la Fondazione ospiterà una mostra realizzata con il Mart di Rovereto e un’esposizione dei loro 40 artisti, nel segno della filosofia dello spazio. «Vorrei che questo luogo diventasse un museo dell’arte Concreta in Italia, portando qui le opere di quegli artisti che hanno fatto parte del movimento Arbeitskreis di cui ho fatto parte anche io in quegli anni, negli anni Settanta. Questa Fondazione è nata grazie al contributo di una coppia di collezionisti americani ed è uno spazio che vuole essere collettivo e aperto a tutti».

INFO UTILI
Geometrie • Design • Ambienti. M. Morandini, A. G. Fronzoni, G. Colombo
Dal 21 maggio al 22 ottobre 2023. Apertura al pubblico dal venerdì alla domenica.
Visita guidata due domeniche al mese, alle ore 15:00.
info@fondazionemarcellomorandini.com – www.fondazionemarcellomorandini.com.

Adelia Brigo
adelia.brigo@varesenews.it

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Pubblicato il 18 Maggio 2023
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La mostra di Fronzoni e Colombo alla Fondazione Morandini – Le opere 4 di 11

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