Viviamo Induno difende le scelte sul bilancio: “A Induno Olona sogni che diventano realtà”
I consiglieri di maggioranza della lista Viviamo Induno rispondono alle critiche della minoranza che ha definito bilancio di previsione e opere programmate nel Dup un "libro dei sogni"

Citano Adriano Olivetti e difendono il diritto di pensare a un paese migliore, dove quello che oggi sembra un sogno possa diventare realtà. I consiglieri di maggioranza della lista Viviamo Induno intervengono sulla recente approvazione del bilancio di previsione e del Dup, documento unico di programmazione, respingendo al mittente le critiche avanzate dalla minoranza.
«L’ultimo Consiglio comunale ha visto l’approvazione del Bilancio di previsione e del Documento unico di programmazione. Contrari solo i tre rappresentanti presenti del Centro destra per Induno – scrivono i consiglieri di Viviamo Induno – Questa presa di posizione era sicuramente scontata e neppure forse degna di nota se non per la motivazione appresa a mezzo stampa secondo cui i due documenti approvati risultano “scollegati con la realtà del paese”. Ma come? Mantenere, ad esempio, tutti i servizi alla persona senza aumentarne le tariffe, lasciare le stesse aliquote Imu e Tari dello scorso anno ed esentare dall’addizionale Irpef i redditi più bassi vuol dire non essere sintonizzati con la realtà indunese?».
Le critiche alla posizione del Centro destra sottolineano anche la mancanza di proposte alternative da parte della minoranza: «Durante il Consiglio, vera sede deputata al confronto politico, il Centro destra per Induno non ha messo sul tavolo né proposte di bilancio né progetti alternativi. Ha semplicemente riproposto la solita pietanza fatta di soli due ingredienti: lamentele e perplessità. Ancora una volta quali siano le idee per Induno della compagine non è dato sapere… Il Dup è stato definito da parte della minoranza ironicamente “libro dei sogni” eppure il revisore unico ha messo nero su bianco “la coerenza dell’aggiornamento con le linee del mandato“. Il Centro destra per Induno invece ripete ossessivamente che da anni “si continua a promettere l’imminente realizzazione di opere che procedono con estrema lentezza…”. Il verbo “promettere” non appartiene al nostro stile di fare politica e se si sono comunicate date di termine lavori poi disattese non sono certo stati proclami propagandistici visto che erano sì interventi da realizzarsi sul territorio indunese ma ad opera di altri enti quali Rete Ferroviaria Italiana (per quanto riguarda le vie attigue alla nuova linea) o il Provveditorato interregionale delle opere pubbliche (per l’annosa vicenda della Caserma dei Carabinieri). Che dire poi dell’”estrema lentezza”? Se è tutta da imputare all’Amministrazione vuol dire eludere (consapevolmente) dall’analisi politica due fattori non certo trascurabili quali la vicenda giudiziaria che ha quasi immobilizzato i nostri uffici e il Covid che ha messo in ginocchio l’intera Italia. Fortunatamente, come ci ha ricordato il nostro assessore Andreoletti, questo è il primo bilancio a non scontare gli effetti della pandemia e la ripresa è già in atto. Basti pensare che nell’ultimo anno si è provveduto all’assunzione di 8 nuove figure che non solo hanno preso il posto del personale andato in pensione o trasferitosi ma hanno incrementato l’organico. Di queste scelte si inizia a vederne i frutti, ad esempio il progetto di massima riguardante il nuovo volto da dare alla piazza Giovanni XXIII è stato curato interamente dall’ufficio tecnico e non appaltato ad esterni. Questa è solo una delle molteplici voci riguardanti opere pubbliche inserite a bilancio che si aggiungono a quelle già in attuazione».
«A difesa di noi “sognatori”, forse non è il caso di scomodare Adriano Olivetti, uomo nobile e concreto, che è stato capace di attuare le sue grandi idealità – concludono i consiglieri di maggioranza – A noi piace ricordarne almeno una frase: “Un sogno sembra un sogno fino a quando non si comincia a lavorarci. E allora può diventare qualcosa di infinitamente più grande”».
(foto di Luca Leone)
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