Sequestrato un cantiere di otto ville vista lago a Gavirate: 16 denunciati per lottizzazione abusiva
L'indagine è condotta dai carabinieri forestali e dalla procura varesina. Il cantiere è stato affidato alla custodia giudiziaria del sindaco di Gavirate Silvana Alberio

A Gavirate sono state sequestrate otto ville (mono o plurifamiliari) in costruzione nella zona di via al Sasso e denunciate 16 persone. La comunicazione ufficiale arriva a parziale conclusione di una complessa attività d’indagine, svolta da personale militare delle Stazioni Carabinieri Forestale di Laveno Mombello, Arcisate e da altri militari dipendenti dal Gruppo Carabinieri Forestali della provincia di Varese, in collaborazione con il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Varese, coordinati dalla Procura della Repubblica di Varese.
Nello specifico gli inquirenti hanno dato esecuzione al sequestro preventivo di un nuovo insediamento abitativo, comprensivo di complessive otto ville mono o plurifamiliari in costruzione ed una porzione di terreno che sarebbe stata destinata ad ulteriore manufatto. Il cantiere è stato affidato alla custodia giudiziaria del sindaco di Gavirate Silvana Alberio.
Secondo l’ipotesi accusatoria, i manufatti erano ubicati, si spiega, “in area dove in astratto era vietata l’edificazione, se non a seguito, oltre delle prescritte autorizzazioni (paesaggistica, forestale, titolo edile ecc..), di un piano di lottizzazione approvato che avrebbe dovuto prevedere spazi verdi ed adibiti a servizi primari quali reti fognarie, strade, reti idriche ecc”.
L’area in questione è tutelata paesaggisticamente poiché di notevole interesse pubblico in quanto, bellezza panoramica a poche centinaia di metri dal lago, adibita parzialmente a bosco e riguardante in uno dei mappali sequestrati, parte di zona franosa a pericolosità medio alta.
Secondo l’ipotesi investigativa “i presunti responsabili del reato di lottizzazione abusiva, in tutto 16 persone in concorso tra di loro e a vario titolo, in assenza dello strumento di pianificazione previsto per lo sviluppo urbanistico dell’area, l’avrebbero artificiosamente frazionata in tanti piccoli lotti che venduti da un unico proprietario, sono stati poi acquistati singolarmente con permessi di costruire rilasciati in contrasto con la disciplina urbanistica vigente e delle necessarie opere di urbanizzazione previste”.
Il sequestro si sarebbe reso necessario poiché la libera disponibilità degli immobili e la prosecuzione delle opere, potrebbero aggravare le conseguenze del presunto illecito penale, aumentando via via il carico urbanistico, nonché le conseguenze dell’abuso paesaggistico, alterando in modo rilevante l’assetto del territorio.
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