Sindacati di Polizia contro il Governo, “senza risorse e senza organici“, protesta a Varese
A Varese annunciato un presidio del sindacato di polizia Silp-Cgil davanti alla Prefettura: "Per il governo i nostri sacrifici valgono 24 euro lordi al mese, meno di mezzo caffè al giorno"
Presidio di protesta davanti alla Prefettura da parte del sindacato della Polizia di Stato Silp-Cgil per il rinnovo del contratto e per gli altri problemi aperti del personale del comparto sicurezza. Il presidio si svolgerà mercoledì prossimo 12 luglio dalle 9 alle 12.30.
«Un presidio che intende denunciare la situazione del comparto sicurezza sempre più difficile», spiega la Segretaria Generale Silp-Cgil Varese, Anna Rita Abagnato.
«Nel DEF non si guarda ai problemi reali di poliziotte e poliziotti, non si prevedono risorse per i contratti. Il contratto per il personale non dirigente è scaduto da più di 550 giorni e per il personale dirigente non è mai stato attuato, come a disconoscere per essi i diritti anche economici».
Il presidio vuole anche denunciare la grave carenza di personale, che andrà ad aggravarsi con i pensionamenti che nell’arco dei prossimi 3 anni ridurranno di circa il 30% il personale sul territorio nazionale. Questa scarsità di organico rende il lavoro degli operatori di polizia ancora più stressante, senza consentire un benessere organizzativo. Nessuna attenzione per le condizioni di lavoro delle poliziotte e dei poliziotti mentre contestualmente si registrano importanti fenomeni suicidari nel settore sicurezza.
Il Silp sottolinea che la mancanza di risorse colpisce anche la provincia di Varese. E’ il caso del Comune di Busto Arsizio, che non ha sufficiente personale per garantire la sicurezza nelle ore della movida serale e notturna. Ci sono difficoltà anche di carattere logistico, con auto delle pattuglie (volanti) che hanno oltre 200mila km, e con la difficoltà, per mancanza di risorse, di realizzare riparazioni meccaniche o a seguito di incidenti stradali.
Occorre, conclude la Segretaria Abagnato, «mettere a disposizione adeguate risorse per la formazione e per il rinnovo dei contratti, oltre ad avviare un percorso di assunzioni e a garantire agli operatori della sicurezza condizioni di lavoro più dignitose e remunerazioni adeguate»
«L’unica elemosina regalata ai poliziotti proprio da questo mese di luglio è un emolumento accessorio una tantum per il solo 2023, che dovrebbe compensare il mancato contratto. Parliamo di 24 euro lordi mensili per un agente. Neppure mezzo caffè al giorno. Con una inflazione che viaggia oltre l’8 per cento si tratta di una vergogna e di una offesa per tutta la categoria. Rivendicazioni che prescindono, per il Silp, dal governo in carica, perché la sicurezza non è né di destra né di sinistra: il diritto alla sicurezza appartiene a tutti e a tutti va garantito», conclude il sindacato.
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