L’assessore alla Polizia Locale di Varese Catalano: “Ecco perchè non assumiamo nuovi vigili”
Non si spengono gli echi della burrascosa commissione Polizia Locale di mercoledì 27, in cui la minoranza - che aveva espressamente chiesto la convocazione - ha abbandonato la seduta "Perchè non corrispondeva alle loro richieste"
Non si spengono gli echi della burrascosa commissione Polizia Locale di mercoledì 27 settembre, in cui la minoranza – che aveva espressamente chiesto la convocazione – ha abbandonato la seduta “Perchè non corrispondeva alle loro richieste”.
La commissione è poi proseguita con i soli membri della maggioranza, che hanno però potuto ascoltare due dettagliate relazioni che l’assessore alla polizia locale Raffaele Catalano aveva preparato per rispondere ai quesiti della minoranza. VI forniamo in versione quasi integrale (sono stati “asciugati” dei riferimenti legislativi più particolareggiati, per rendere più semplice la lettura, ndr) la parte riguardante la situazione delle assunzioni dei vigili di Varese, che l’assessore ha chiarito nel corso della seduta, trasmessa sul canale YouTube del Comune di Varese.
LA RELAZIONE DELL’ASSESSORE CATALANO SULL’ASSUNZIONE DI NUOVI VIGILI
Per dare un puntuale riscontro alla richiesta di una mia relazione, avanzata dai Commissari, circa: “le volontà e le iniziative dell’amministrazione, per risolvere i problemi legati all’organico della PL, ed alle eventuali altre criticità”, ad esclusivo vantaggio della discussione, ed al solo fine di evitare che la stessa possa svilupparsi unicamente in uno sterile confronto propagandistico credo sia utile fornire alcuni dati ed illustrare l’attuale quadro normativo in materia di capacità assunzionali dei Comuni.
In primo luogo evidenzio che dall’analisi del quadro complessivo del numero di dipendenti comunali, consolidato al 31.12.2022 , emerge che il comando di Polizia Locale del Comune di Varese, nell’arco di 6 anni, (2016 – 2022) ha avuto un decremento solo di 8 unita’. Il dato aggiornato al 15 settembre 2023 e’ di 86 effettivi, di cui 17 amministrativi che svolgono compiti di supporto e complementari all’attivita’ di polizia locale, cosi’ permettendo al personale in divisa di espletare compiti operativi (tre di loro hanno la qualifica di ausiliari del traffico).
Nel dettaglio la forza complessiva del personale in divisa e’ composta da: 63 agenti, 6 ufficiali, 3 funzionari, 1 dirigente. Dei 63 agenti oltre 40 sono operativi sul territorio comunale, mentre 15 – di cui 5 esentati dai servizi esterni – sono assegnati agli uffici, di questi uno e’ dislocato presso il posto di Polizia dell’Ospedale, 5 sono assegnati alla Sala Operativa, 2 alla Sezione di P.G. della Procura della Repubblica.
Il personale operativo e’ suddiviso nei seguenti settori: 13 al reparto di pronto intervento, 16 alla vigilanza di quartiere, 11 alla polizia commerciale, 4 alla polizia giudiziaria. E? imminente inoltre l’arrivo presso il Comando di un Funzionario (ex categoria D)
IL QUADRO NORMATIVO PER LE ASSUNZIONI
Credo sia ampiamente noto che per oltre un decennio le assunzioni a tempo indeterminato nei Comuni sono state regolate dal meccanismo del turn-over parziale (possibilità di sostituire con nuove assunzioni solo una quota limitata del personale cessato): tale meccanismo ha costituito la principale causa della contrazione degli organici e dell’incremento dell’età media del personale in servizio.
Soltanto per un breve periodo (nel triennio 2017/2019) i Comuni hanno progressivamente riacquisito un maggiore margine per le sostituzioni di personale, margine sfruttato dal Comune di Varese che, nel settembre 2021, ha visto l’arrivo di 7 nuove unità presso il comando di PL, a seguito di un concorso che non veniva bandito da oltre un decennio.
Questo sistema purtroppo ha subito una radicale riforma nel 2020, in attuazione di quanto previsto dal c.d. Decreto Crescita (D.L. n. 34/2019 licenziato dal Governo Conte I – che annoverava nella propria maggioranza Lega e M5S – ). Dunque la materia e’ stata innovata per effetto dell’articolo 33, comma 2, del D.L. 30 aprile 2019 n. 34 – , come modificato dall’articolo 1, comma 853, legge 160/2020 Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022.
In particolare, il citato articolo 33, comma 2, ha stabilito che:
“a decorrere dalla data individuata dal decreto di cui al presente comma, i comuni possono procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato in coerenza con i piani triennali dei fabbisogni di personale e fermo restando il rispetto pluriennale dell’equilibrio di bilancio asseverato dall’organo di revisione, sino ad una spesa complessiva per tutto il personale dipendente non superiore al valore soglia definito come percentuale, differenziata per fascia demografica, della media delle entrate correnti relative agli ultimi tre rendiconti approvati, considerate al netto del fondo crediti dubbia esigibilità stanziato in bilancio di previsione”. A tale norma è stata data attuazione con il Decreto 17 marzo 2020 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento della funzione pubblica, recante “Misure per la definizione delle capacità assunzionali di personale a tempo indeterminato dei comuni”.
In sintesi, la disposizione prevede, per gli enti destinatari, che le assunzioni di personale a tempo indeterminato siano subordinate:
1. all’adozione e alla coerenza con i piani triennali dei fabbisogni di personale;
2. al rispetto pluriennale dell’equilibrio di bilancio asseverato dall’organo di revisione;
3. ad una spesa complessiva (per tutto il personale dipendente) non superiore al valore soglia definito come percentuale – differenziata per fascia demografica – della media delle entrate correnti, relative agli ultimi tre rendiconti approvati, considerate al netto del fondo crediti dubbia esigibilità, stanziato in bilancio di previsione.
Con l’entrata in vigore del decreto legge si e’ passati quindi dalle facolta’ assunzionali basate sul principio del turn over a quelle basate sul rispetto della sostenibilità finanziaria della spesa di personale. Nel nuovo sistema, cosi’ come delineato dal legislatore, infatti, l’obiettivo primario dell’ente è quello di assicurare i servizi alla collettività, garantendo tuttavia gli equilibri in chiave pluriennale del proprio bilancio.
LA CAPACITÀ DI ASSUMERE NEL COMUNE DI VARESE SECONDO LE NORME
Come indicato nel DUP, attualmente il Comune di Varese, in relazione alla normativa sull’approvvigionamento di personale, e’ collocato in una posizione intermedia tra gli enti virtuosi e quelli non virtuosi, avendo una incidenza di spesa per il personale – sulla media delle entrate correnti – superiore al valore soglia individuato dal D.M. 17.3.2020 (27,6%) ma inferiore al valore di rientro.
Il collocamento in questa fascia consentirebbe l’assunzione di personale nella misura in cui, pero’, non si vada a peggiorare la percentuale di incidenza tra la spesa per il personale e la media delle entrate correnti.
Credo sia evidente e condivisibile che la priorita’ dell’amministrazione comunale sia quella di proseguire il percorso di gestione oculata della spesa per il personale, attuando politiche amministrative improntate all’efficacia, economicita’ ed efficienza, al fine di raggiungere nel 2025 (data ultima indicata come quella nella quale raggiungere i parametri di equilibrio tra spesa per il personale ed entrate), il parametro di virtuosita’ che, lo ricordo, per il comune di Varese e’ fissato al 27.6% di incidenza della spesa per il personale sulla media delle entrate correnti.
Cio’ detto, a tali fini, in un’ottica pluriennale di sostenibilità il Comune di Varese, pur necessitando di una copertura integrale del turn over, si intende tuttavia proseguire nel percorso di avvicinamento al valore di rientro e, pertanto, procedere ad applicare un turn over ridotto non eccedente il 30%.
CONCLUSIONI
Dal quadro descritto emerge una evidente impossibilita’ per il Comune di Varese di procedere ad assunzioni per la Polizia Locale, a meno di non voler pregiudicare gli equilibri di bilancio, peraltro faticosamente raggiunti a seguito del ripianamento di un disavanzo ereditato nel 2016. Soggiungo che nonostante la forte retorica securitaria dell’attuale Governo non si vedono atti concreti a favore degli organici delle Polizie Locali, dato dimostrato dal fatto che l’esecutivo ha disposto, con D.L. 44/2023 convertito in legge 74/2023, assunzioni nel comprato sicurezza (PdS 302 unita’– CC 371 unita’– GdF 289 unita’) ma non ha previsto deroghe ai vincoli che la legge pone rispetto alla capacita’ assunzionale dei Comuni mirata per i Comandi di P.L., pur chiedendo agli stessi Comandi di impegnarsi in compiti complementari, ma sempre piu’ affini alla gestione della sicurezza pubblica.
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