Un’interrogazione parlamentare sui controlli della polizia al consiglio comunale di Gallarate
L'ha presentata il senatore di Sinistra Italiana Tino Magni, che si rivolge ai ministri dell'Ambiente e delle Infrastrutture

Il senatore Tino Magni – eletto per Sinistra Italiana in Lombardia – ha presentato un’interrogazione parlamentare sulla vicenda dei controlli della Polizia di Stato all’ingresso del consiglio comunale di Gallarate.
Lo scorso mercoledì 27 settembre, all’inizio del consiglio, la Polizia aveva identificato le persone che volevano partecipare alla seduta che aveva all’ordine del giorno la votazione del primo via libera all’Accordo di Programma per l’Ospedale unico Gallarate-Busto.
“In particolare, all’ingresso per il pubblico della sala consiliare, la Polizia ed i Carabinieri hanno chiesto i documenti ai partecipanti al fine di identificarli prima dell’accesso, i controlli hanno suscitato lamentele, a fronte della partecipazione ad una seduta pubblica”
L’interrogazione del senatore Tino Magni si rivolge non al Ministero dell’Interno ma al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti e al Ministro dell’Ambiente (rispetto al tema in discussione, l’ospedale unico), chiedendo “se il Ministro in indirizzo sia a conoscenza della mobilitazione dei comitati cittadini contro il progetto dell’Ospedale Unico Busto-Gallarate, nonché della natura assolutamente pacifica e democratica delle iniziative degli stessi” e “se tali comitati debbano sentirsi intimoriti a compiere azioni di protesta pacifiche nei confronti delle politiche regionali”.
Nel corso della seduta i partecipanti avevano comunque fatto sentire la loro voce in modo pacifico, innalzando cartelli di protesta, poi rimossi dalla Polizia Locale (come da prassi, essendo vietati dal regolamento del consiglio).

Analoga protesta è stata attuata nella stessa sera anche a Busto Arsizio, animata soprattutto dal Comitato Diritto alla Salute del Varesotto. Il vicesindaco (di Gallarate) Rocco Longobardi aveva poi escluso che i controlli fossero stati chiesti dall’amministrazione comunale e ha parlato della presenza di persone «appartenenti all’area anarchica» tra il pubblico.
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