In un anno la Procura di Busto Arsizio ha contato mille procedimenti per violenza sulle donne
Dall'estate del 2022 a quella del 2023 la Procura ha registrato mille procedimenti penali per violenza di genere: episodi che interessano anche la zona del Legnanese, non solo del Varesotto
In un anno la Procura di Busto Arsizio ha contato mille procedimenti per violenza sulle donne. Un numero «deprimente» per il procuratore capo della Procura di Busto Arsizio Carlo Nocerino durante l’inaugurazione in Commissariato a Legnano dello spazio “Una stanza tutta per sè”. «Come uomo, con maschio mi vergogno e rifiuto i comportamenti violenti contro le donne. Sono incomprensibili». Questo fenomeno secondo il procuratore capo è al pari di quello della «spaccio nei boschi» ed è sconcertante.
Parlando a tutto campo il procuratore capo ha sottolineato quanto sia importante l’apertura di questa stanza dedicata alle vittima di violenza soprattutto in questo momento «drammatico» visto l’ultimo episodio di femminicidio in cui è morta la giovanissima Giulia Cecchettin.
«Dobbiamo sempre interrogarci sul perché accadono questi fatti». In questo contesto il prefetto ha sottolineato i numerosi casi che vengono trattai nelle corti processuali di Busto Arsizio, a conferma del fatto che la violenza è «fortemente presente anche sul nostro territorio».
Per questo la Procura ha voluto impegnare il 50% delle sue risorse, ossia, cinque magistrati su questo fronte. Dall’estate del 2022 a quella del 2023 la Procura ha registrato mille procedimenti penali per violenza di genere: episodi che interessano anche la zona del Legnanese, non solo del Varesotto. Un numero decisamente importante perché se da una parte c’è maggior coscienza sul tema, dall’altra i comportamenti sbagliati continuano a ripetersi anche tra i giovani.
La Procura ha avviato 436 procedimenti penali nei confronti di uomini violenti, di questi 77 sono per violenza sessuale, 155 per lesioni all’interno del nucleo famigliare e 264 per stalking «un comportamento ossessivo che toglie l’ossigeno alla vittima».
C’è ancora tanto da fare per riuscire a contrastare questa complessa e triste realtà di questo ne è certo il procuratore capo: «Già soltanto poter contare su 16 magistrati anziché 12 sarebbe un passo avanti. Ma questo non ci ferma». La soluzione sta nell’agire in concerto con tutte le realtà de territorio ecco perché «questa stanza è importante: è uno spazio per svolgere audizioni protette che può giocare un ruolo importante ai fini dell’esito di un procedimento».
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