Il presepe vivente di Bizzozero il più interattivo di sempre
Una tradizione che prosegue da oltre 50 anni. L'appuntamento è per domenica 7 gennaio. L'ingresso è gratuito ma, volendo, si può contribuire alla raccolta straordinaria di beni alimentari e di prima necessità
Domenica 7 gennaio a Bizzozero la tradizione si veste di nuovo. Ha più di 50 anni, ma non li dimostra. Il presepe vivente di Bizzozero, nato oltre mezzo secolo fa, ed oggi portato avanti dalla Comunità Pastorale Beato don Carlo Gnocchi – di cui la storica parrocchia di Bizzozero è divenuta parte -, con la collaborazione di Radio Missione Francescana ed il partenariato del Comune di Varese, ha saputo infatti rinnovarsi a cambiare pelle più volte, per adeguarsi alle nuove esigenze della comunicazione ed ai mutati gusti del pubblico, ed arrivare all’edizione di quest’anno – quella che andrà in scena il pomeriggio di domenica prossima nell’oratorio e nella piazza di Bizzozero -, che sarà l’edizione più interattiva di sempre.
DUE MOMENTI
Un’edizione articolata su due distinti momenti: il primo (dalle 15.30 alle 17.00) con la visita al villaggio di Betlemme, ricostruito per l’occasione nel cortile dell’oratorio parrocchiale, e nell’adiacente piazza S. Evasio (una delle più affascinanti di Varese, sebbene poco conosciuta da molti varesini), in cui i visitatori potranno muoversi liberamente, osservando le attività svolte nelle diverse botteghe e nei diversi ambienti ricostruiti per l’occasione, ma anche interagire con i figuranti, quali il falegname, la canestraia, il panettiere, l’oste, la cuoca, la pellaia, il fattore, ma anche assistere ad una lezione scolastica, visitare un’abitazione o l’accampamento romano e le aree giochi in formato 2000 anni fa. Un momento in cui un’attenzione particolare è stata riservata ai bambini, che seguendo il percorso proposto potranno realizzare a tappe un piccolo manufatto artigianale e completare una tessera loro riservata.
SETTANTA PERSONE COINVOLTE
Dalle 17.00 alle 18.00 circa, sarà invece proposto il secondo momento, con la rappresentazione teatrale più “tradizionale”, che avrà come sfondo i diversi ambienti visitati in precedenza dal pubblico. Un impegno non da poco, che vede coinvolte a vario titolo una settantina di persone, tra cui anche i bambini dell’iniziazione cristiana. Tante dunque le novità, ma invariate le motivazioni di oggi rispetto a quelle che spinsero il compianto don Luigi Giudici ad introdurre questa tradizione a metà degli anni ’50 del secolo scorso: creare comunità tra i tanti volontari, offrire alla cittadinanza un momento di aggregazione, e ricordare le vere ragioni della festa del Natale.
Anche per questo l’accesso all’iniziativa è libero e gratuito, come pure la possibilità di parcheggio sul campo di calcio alle spalle dell’oratorio (accesso da piazza S. Evasio); per chi vuole invece è possibile contribuire alla raccolta straordinaria di beni alimentari e di prima necessità, che saranno destinati alla Caritas parrocchiale per offrire sostegno alle famiglie del territorio in difficoltà. In caso di maltempo, l’evento sarà posticipato a domenica 14.
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