Omicidio di Cairate: Andrea Bossi “morto a causa di un solo fendente”
Le primissime risultanze dopo l’autopsia eseguita martedì. La Procura coordina le indagini dei carabinieri

La morte è avvenuta per via di un unico fendente portato al collo della vittima. Un solo taglio sul corpo, con una lama. Per il resto, la Procura della repubblica di Busto Arsizio «si riserva» di dare ulteriori dettagli legati alla morte violenta del ventiseienne Andrea Bossi nella sua casa al secondo piano di una palazzina nella periferia residenziale di Cairate, dove il giovane si era trasferito sei mesi fa dalla vicina Fagnano Olona.
È la prima risultanza informale che trapela dall’autopsia ordinata dal pubblico ministero Francesca Parola a capo delle indagini del reparto operativo del comando provinciale carabinieri di Varese che il procuratore della repubblica Carlo Nocerino segue da vicino, passo passo.
Un decesso catalogato nei primi frangenti seguiti alla scoperta del corpo da parte del padre della vittima, Tino Bossi, come un omicidio: già il primo esame sulla salma da parte del medico legale faceva risalire la morte del giovane tra le ultime ore della giornata di venerdì e le primissime di sabato, oramai a notte inoltrata.
Scenario che troverebbe riscontro nei rumori percepiti dai vicini che vivono al piano inferiore: delle voci maschili, un tonfo, poi nient’altro, fatta eccezione per il cane della vittima rimasto fuori dal balcone e che ha continuato ad abbaiare anche nella notte.
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