Quando Gigi Riva faceva l’operaio alla Scarpa&Colombo a Legnano
Giuseppe Scarpa, attuale titolare della Scarpa&Colombo, storica fabbrica legnanese di produzione di valvole per motori, racconta l'anno in fabbrica del futuro "Rombo di tuono" attraverso i ricordi di papà Carlo e zio Venanzio
Gigi Riva ha fatto anche l’operaio. Da una lettera inviata alla redazione di VareseNews nel lontano 2010 dal nostro lettore Franco Giusti è nato lo spunto per raccontare questo aneddoto della vita del campione nato a Leggiuno e diventato grande a Cagliari dopo essere transitato per un anno a Legnano.
Proprio nella città della battaglia di Alberto da Giussano nel 1962 Riva arrivò da giovanissima promessa non ancora sbocciata, proveniente dal Laveno Mombello dove aveva mosso i primi passi nel calcio giovanile, inseguendo il sogno di diventare calciatore.
«Mi ricordo quando il mio idolo giocava al campo sportivo di via Pisacane, nello stadio dei lilla di Legnano. Sono nato e cresciuto a Legnano, ho due anni più di Gigi e lo incrociavo quasi ogni giorno quando io, in bici, pedalando correvo in stazione FS per prendere il treno ed andare a Milano – scriveva Franco Giusti nel 2010 -. Lui, il Gigi, appiedato e con un “sacco” sulla spalla si recava al suo luogo di lavoro in via Resegone, la ditta Scarpa&Colombo ancora oggi attiva sul territorio. Lo salutavo sempre urlando come allo stadio e lui rideva divertito. Eravamo entrambi pendolari. Mi sono commosso nel ricordare quegli scambi, fuori campo, di due giovani di allora che non avevano nemmeno il tempo e la voglia di crescere viziati».
E a confermare l’impiego in fabbrica di Gigi Riva è Giuseppe Scarpa, attuale titolare della Scarpa&Colombo, storica fabbrica legnanese di produzione di valvole per motori dal 1923. Scarpa, ex presidente di Confindustria Alto Milanese, titolare anche della Freccia International di San Vittore Olona e presidente Rotary Club “Castellanza” ricorda attraverso i racconti di papà Carlo e dello zio Venanzio, non essendo ancora nato quando Riva approdò a Legnano da calciatore e da operaio: «Io sono nato nel 1965, ma ricordo bene i racconti di mio papà e di mio zio, anche loro purtroppo scomparsi. Era Venanzio il calciofilo, dirigente del Legnano Calcio e in particolare responsabile del settore giovanile, mentre mio papà col calcio non ha mai avuto un gran feeling – ricorda Scarpa -. Venanzio batteva i campi di provincia ed è riuscito a portare a Legnano, tra gli altri, due campioni del calibro di Riva e pochi anni dopo anche Paolo Pulici, anche lui attaccante che fece le fortune del Torino. Allora era una prassi che i dirigenti delle società di calcio trovassero un impiego per i propri calciatori, per arrotondare stipendi non elevatissimi come lo sono ora e per permettere ai ragazzi di avere permessi per potersi allenare o arrivare in ritardo al rientro dalle trasferte e così via. Mi pare che anche la sorella Fausta lavorò nella nostra azienda: lei poi rimase a Legnano e tuttora ci vivono i suoi figli, che conosco bene. Non ho mai avuto il piacere di incontrare Gigi, ma so che rimase legato a Legnano, dove tornava spesso per trovare la sorella e per fare due chiacchiere con gli amici e i compagni di squadra della sua prima avventura nel calcio dei “grandi”. Il suo ricordo in città è vivo».
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