Nel 2023 il sistema delle merci per via aerea ha registrato un lieve calo
La contrazione è rispetto al 2022 ma anche a confronto con il 2019, ultimo anno pre-Covid. Rimane in parte il fenomeno della concentrazione di traffico sugli scali maggiori
Nel 2023 il sistema delle merci per via aerea ha registrato un leggero calo: un dato che emerge sia dal confronto con l’anno precedente, il 2022, sia con il 2019, un anno che è diventato di riferimento per il mondo dell’aviazione, perché è l’ultimo prima del drammatico “scossone” del Covid, che ha imposto prima uno stop quasi totale (nel 2020) e poi una fase di instabilità, caratterizzata anche da un primo periodo di “rimbalzo”, di ripresa improvvisa dopo le restrizioni.
Lo scorso anno gli aeroporti italiani hanno movimentato 1.086.809,6 tonnellate di merci, secondo le statistiche di Assaeroporti, l’associazione di categoria dei gestori aeroportuali.
Il dato del 2023 registra un -1,6% rispetto al 2022, più o meno lo stesso dato rispetto al 2019, -1,5%. Sembra attenuarsi l’effetto di “rimbalzo” che si era visto dopo il 2020, accompagnato anche da una dinamica di concentrazione su pochi scali.
La concentrazione di traffico a Milano Malpensa
In particolare si è registrata una forte concentrazione su Milano Malpensa, che già era lo scalo principale per le merci, ma che aveva rafforzato questa posizione negli scorsi anni. Il dato 2023 segnala un attenuarsi del fenomeno rispetto al 2022: Malpensa ha movimentato 671.908 tonnellate, con un -6,8% dei traffici rispetto all’anno precedente.
Al contempo però se si guarda al dato 2019 (sempre preso come anno di “normalità” pre-Covid) va registrato un +20,3%. È il risultato di dinamiche globali di crescita ma anche della concentrazione del traffico, non solo episodica ma anche strutturale. Ad esempio, rispetto al 2019, Malpensa ha visto l’insediamento del grande hub di Dhl, che ha lasciato l’aeroporto di Bergamo-Orio al Serio (Dhl prevede anche altri investimenti).
A Malpensa molto si sta discutendo del settore cargo, per l’ipotesi di ampliamento stoppata dalla Commissione VIA del Ministero dell’Ambiente e che il governo sta cercando di rilanciare, ma di recente anche per le regole sui voli notturni (un tema ovviamente dibattuto anche su altri scali).
Malpensa primo aeroporto per trasporto merci, nel 2023 + 20% rispetto al 2019
I dati del traffico merci degli aeroporti italiani
Il secondo aeroporto per traffico è Roma Fiumicino, che con 189.863,5 tonnellate ha visto una potente crescita. Lo scalo romano registra un +35% rispetto al 2022 e oggi “pesa” per il 17,4% del totale nazionale.
Seguono Bologna con 50.994,5 tonnellate, con un -7,6% in meno rispetto al 2022, e Venezia con 47.338,8 (-0,5%, sostanzialmente identico al 2022). Brescia Montichiari registra 35.239 tonnellate, -9,5% (a Montichiari è in corso il potenziamento dell’area merci).
Bergamo Orio al Serio, segnata dal de-hubbing di Dhl negli anni scorsi, guadagna invece un +1,3% (21.105,2 tonnellate). Tra gli aeroporti secondari – per le merci, tra 10 e 15mila tonnellate -registrano ampia contrazione Pisa (-13,3%) e Napoli (-10,8%).
I dati di dicembre e la “spinta” per i problemi geopolitici nel Mar Rosso
L’ultimo mese dell’anno ha visto dati di crescita particolari, soprattutto per Fiumicino che ha visto una crescita (rispetto a dicembre 2022) del 54,9%.
Più limitata la crescita di Malpensa, mentre altri aeroporti sono in linea con la generale contrazione del traffico rispetto al 2022.
Anche gennaio sta registrando una parziale ripresa, segnala il portale specializzato AirCargoItaly, legata anche alle difficoltà dei transiti attraverso il Mar Rosso che hanno costretto a trasferire parte delle merci dalle navi agli aerei. Si tratterebbe però di un effetto momentaneo.
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