Per fare una piazza non basta un cantiere: Casorate Aperta sul nuovo volto di piazza Mazzini
La lista di minoranza interviene sulla previsione di avvio del rinnovo dello spazio al centro del paese, che da parcheggio dovrebbe riacquistare la dignità di piazza
«Non è possibile parlare di rinascita se non vengono organizzate al centro del paese attività aggregative in occasione di particolari ricorrenze anche religiose». Lo dice Gian Luigi Poli, della lista civivca di minoranza Casorate Aperta, commentando l’avvio dei lavori della piazza Mazzini, previsto a breve.
La piazza – pur piccola – è il cuore del paese, subito sotto la scalinata che conduce alla piazza della chiesa parrocchiale. Un centro che ora viene rilanciato – anche con la sistemazione già completata dell’ex municipio – ma che secondo Casorate Aperta non può prescindere anche dalla sistemazione di «strade e ][…] marciapiedi nelle vie limitrofe».
Qui di seguito il comunicato completo:
Siamo quasi certi che i lavori di riqualificazione di Piazza Mazzini inizieranno il 12 febbraio c.a. e che termineranno dopo 40 giorni come annunciato dallo stesso sindaco in un articolo. Forse è una coincidenza, il termine dei lavori sarà prossimo alla domenica di Pasqua. Forse che il risveglio del centro sarà simile ad una nuova vita caratterizzata da fervore per la bellezza della piazza? In paese esiste un altro centro di aggregazione dietro il Municipio, sarebbe più giusto parlare di socializzazione delle persone e dei giovani, che non ha una sua fruibilità per favorire l’incontro tra i cittadini. Almeno è frequentato, per un breve tempo, da bambini sorvegliati dalle mamme.
Inoltre le persone che frequentano il centro del paese chiedono quando l’ex Municipio sarà utilizzata per gli scopi che sono stati annunciati a chiare lettere il giorno dell’inaugurazione. Soprattutto la gente si chiede quanto è costato in tutto la riqualificazione dell’edificio Cattoretti che sarebbe la prima opera per la “rinascita civica” del paese. Non è dato sapere per il silenzio della maggioranza.Nella foto del progetto si vedono in cielo gli uccelli che volano, visione idilliaca che non corrisponde alla realtà, sopra le nostre teste volano mezzi inquinanti e rumorosi anche di notte con il beneplacito dei sindaci dei paesi limitrofi al sedime aeroportuale. Situazione resa ancor più grave dalla distruzione di 370.000 mq di brughiera. Il primo compito di un sindaco è garantire l’ambiente salubre ai suoi cittadini e non essere cinghia di trasmissione della Provincia, della Regione, del Ministero. Dire che in Lombardia la percentuale della superficie occupata da boschi è superiore a qualsiasi altra regione non ha fondamento con la realtà locale: i boschi che si trovano in montagna o al sud della regione non garantiscono la depurazione dell’aria qui da noi.
Stando alle parole del sindaco i lavori non ostacoleranno la viabilità, per fortuna, ma si dimentica che la finalità della riqualificazione della piazza è quella di rendere pedonale il centro.Non è possibile parlare di rinascita se non vengono organizzate al centro del paese attività aggregative in occasione di particolari ricorrenze anche religiose. Nelle città e paesi in occasione della festa della “Candelora” sono stati autorizzati i mercatini che invogliano le persone ad incontrarsi , spettacoli in strada.
Quello che più incuriosisce è che si privilegia il centro dimenticando la situazione delle strade e dei marciapiedi nelle vie limitrofe. La posa della fibra per la telefonia dovrebbe essere già terminata secondo gli accordi stabiliti.
Se si vuole veramente risvegliare il paese sarebbe opportuno delimitare piste ciclabili così che adulti e bambini possano muoversi in sicurezza sotto la sorveglianza anche della Polizia locale.La sistemazione della piazza presenta degli aspetti contraddittori con la sua auspicata destinazione di punto aggregativo: la presenza di muretti, il dislivello della pavimentazione rendono difficoltoso la possibilità di riunirsi. A questo punto andrebbe valorizzato meglio il parco dietro il Municipio.
Anche questa ricorda quella sostenuta per l’acquisto del sistema di illuminazione pubblica che , sistemato, garantirebbe l’ottanta per cento di risparmio. Il problema è che tutto l’impianto va messo a norma, quanto costerà?, poi occorrerà appaltare un ditta per la manutenzione, quindi la spesa non si ferma con l’acquisto, continua con l’opera di manutenzione.Speriamo che il “sacrificio” chiesto ai cittadini non si riveli poi una delusione per la continuità del silenzio assordante di chi tacendo o disinteressandosi involontariamente approva quanto accade nel nostro paese.
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