Quando rivolgersi a un cardiologo

Nella professione medica è fondamentale che tutti i consumatori sappiano e siano a conoscenza di quali sono le branche mediche che curano determinati organi o patologie. Il nostro corpo, per funzionare, per vivere, ha bisogno di organi che non sviluppino malattie. Cosa che purtroppo è spesso indipendente da noi. Possiamo seguire una dieta sana, fare attività fisica, concederci massaggi o trattamenti che sono salutistici, ma ciò non toglie che sviluppiamo malattie che sono tumori, danni al cuore oppure incidenti che sono traumatici per l’intero organismo. Siamo esseri fragili e come tali abbiamo bisogno della medicina.

L’organo più complicato, in cui spesso non è nemmeno chiaro perché sviluppi malattie, è il cuore. Un organo indipendente che funziona senza i comandi del cervello. Non possiamo farlo battere più forte nonostante lo vogliamo e non possiamo controllarlo. Le emozioni sono qualcosa che nasce dall’istinto e che viene diretto da funzioni interne complesse. A questo punto ci si ritrova a dover valutare anche quali sono i danni cardiaci.

Le persone sane, che vogliono avere la certezza di essere in salute, effettuano un elettrocardiogramma annualmente. Un controllo che previene sviluppi di patologie gravi. Solo che esso non indica alcuni malesseri cardiaci che avvengono da un momento all’altro.

Tuttavia avere un buon cardiologo o comunque eseguire dei controlli permette di gestire malesseri che sono devastanti o decisivi per il nostro corpo.

PATOLOGIE CUORE E ARTERIE

Le patologie cardiache sono tante e diverse, ma incredibilmente si sviluppano in poco tempo oppure sono sporadiche. Casi isolati in cui il cuore ha sofferto, ma senza conseguenze e senza avere poi dei danni permanenti.

La tachicardia, ad esempio, può avvenire in soggetti sani che però abusano di alcool e di fumo per qualche mese. Eliminando tali “vizi” ecco che il cuore torna a funzionare normalmente. Ci sono poi soggetti che effettivamente hanno una tachicardia che determina una patologia grave, un malfunzionamento derivante da arterie intasate o trombi. La bradicardia invece è un rallentamento anomalo dei battiti che avviene perché qualche “valvolina” non funziona oppure perché si ha un reflusso gastrico che incide sulla qualità dei battiti.

Ecco che dunque i controlli sono indispensabili appunto perché solo prevenendo questi malesseri si riesce a non creare dei danni permanenti all’interno di quest’organo.

Quando rivolgersi a dei cardiologi

Intanto i cardiologi dovrebbero essere interpellati già dopo i 40 anni per fare controlli su quale sia effettivamente la qualità e la forza dei battiti del cuore. Quindi un controllo annuale presso uno di questi medici permette di avere già uno storico da analizzare.

Le persone che hanno poi superato i 60 anni sono costrette a fare dei controlli cardiaci perché possono sviluppare malattie e patologie di vecchiaia che comprometto gli organi interni.

Coloro che hanno in famiglia già dei soggetti che sono morti di infarto oppure che hanno avuto problemi collegati al cuore dovrebbero eseguire analisi che permettano di eliminare lo sviluppo di tali malattie. Infine gli sportivi, obesi o coloro che hanno avuto, perfino sporadicamente, cali di pressione, dovrebbero avere questo professionista che si occupi del controllo cardiaco in modo da avere diagnosi chiare e precise.