Graphiae, a Malpensa gli ideogrammi si fanno arte e celebrano la Cina
La videoinstallazione di Gianluca Cingolani in aeroporto rilegge le forme di un'antica scrittura cinese. Ed è la firma su un percorso di alleanza tra l'aeroporto di Milano e il Paese del dragone
Dove è nata la scrittura?
Un tempo i libri di scuola – eurocentrici – dicevano che era nata in Mesopotamia, oggi sappiamo che ci sono state diverse “fonti”.
E una di queste è la scrittura cinese, affatto diversa da quella alfabetica a cui siamo abituati nel mondo occidentale.
La scrittura con ideogrammi, nella sua forma più antica, è al centro dell’opera Graphiae, di Gianluca Cingolani, un un polittico multimediale, all’aeroporto di Milano Malpensa, che fonde con maestria la modernità dello strumento artistico con elementi di una cultura lontana.
E allora quel segno – l’ideogramma – diventa anche rivendicazione di una centralità della cultura cinese, anche qui in Europa. E non a caso in un grande aeroporto dove passano molte delle connessioni aeree tra Cina e Italia: «Un’occasione unica per scoprire la Cina e la bellezza della sua cultura tradizionale» ha detto nel suo messaggio Liu Kan, console generale della Repubblica Popolare a Milano.
Nell’installazione artistica (alla “Porta di Milano”, l’accesso dal piano stazione e parcheggi) la scrittura cinese millenaria diviene così antropomorfa, prendendo vita e diventando protagonista di un’affascinante narrazione visiva. Con una visione astratta ed enigmatica, “Graphiae” celebra la grande invenzione della scrittura, trasportando lo spettatore in un viaggio attraverso il tempo e lo spazio delle idee.
«La nostra vocazione di unire le persone che abitano in territori diversi. Tra questi spicca l’Estremo Oriente e la Cina in questo ha una posizione particolare» ha aggiunto Armando Brunini, ad di Sea, la società di gestione dell’aeroporto.
In qualche modo la mostra “Graphiae” è la firma in calce ad un documento che si è scritto in questi anni: la grande alleanza tra Malpensa e la Cina, cresciuta nonostante (o forse in parallelo con) le tensioni internazionali che oggi sono l’Ucraina, Gaza, il Mar Rosso.
Un’alleanza commerciale e di relazioni disegnata prima del Covid, che ha subito l’improvviso stop della pandemia, per poi «dal 2023» decollare: sono infatti cinque le compagnie che collegano lo scalo internazionale di Milano (Air China, Cathay Pacific, Hainan Airlines, Juneyao e l’italiana Neos). Questi vettori offrono collegamenti diretti per le principali città cinesi quali Beijing, Shanghai, Wenzhou (Air China), Nanjing (Neos), Shenzhen e Chongqing, Zhengzhou. C’è anche un desk informativo in lingua per i cinesi.
La stagione estiva del 2024 vedrà infatti – per il continente asiatico nel suo complesso – la presenza di 28 compagnie aeree, con 33 destinazioni in 24 Paesi, posizionando il gateway intercontinentale milanese tra i primi 4 scali europei per portafoglio di vettori e numero di rotte verso l’Asia.
La mostra fino al 26 giugno 2024
Fuori dall’alleanza commerciale, resta la mostra: “Graphiae” rappresenta un’opportunità unica per i passeggeri e gli appassionati d’arte di immergersi in un’esperienza visiva e concettuale straordinaria, arricchendo ulteriormente l’offerta culturale e artistica dell’aeroporto di Milano Malpensa (all’inaugurazione anche decine di ragazzi dell’Istituto Confucio dell’UniCatt di Milano).
La mostra sarà aperta al pubblico fino al 26 giugno 2024 e rappresenta un’occasione da non perdere per tutti coloro che transitano dall’aeroporto di Malpensa.
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