La pioggia non ferma la Giornata della legalità a Varese in memoria di Falcone e Borsellino
Le immagini della cerimonia, che si è svolta accanto all'albero di Falcone e Borsellino, nella piazzetta accanto al tribunale di Varese, alla presenza di diverse autorità

Si è svolta accanto all’albero di Falcone e Borsellino, nella piazzetta accanto al tribunale di Varese, alla presenza di diverse autorità – tra cui il sindaco Davide Galimberti, il prefetto Salvatore Pasquariello, il presidente del tribunale di Varese Cesare Tacconi, il procuratore della Repubblica di Varese Antonio Gustapane – e dei rappresentanti delle forze dell’Ordine, la cerimonia per non dimenticare i due attentati mafiosi.
Il minuto di silenzio – tradizionalmente previsto alle 17,57 ora dell’attentato – non è stato disturbato dalla pioggia, che si è scatenata solo qualche minuto dopo. La cerimonia ha previsto anche la lettura dei nomi di tutti i caduti negli attentati e la lettura di alcuni articoli della costituzione.
Nella cerimonia, il presidente del tribunale Cesare Tacconi ha sottolineato come «Oggi la mafia non uccide più come un tempo, ma si insinua nel tessuto economico e sociale», ricordando che: «Ci sono 355mila imprese con almeno un indicatore di infiltrazione mafiosa». Il presidente ha indicato due direttive fondamentali per combattere questo fenomeno: «Partire dai giovanissimi nelle scuole e non indebolire il potere della magistratura».
Il procuratore della Repubblica Antonio Gustapane ha ricordato Falcone come «Una delle figure più emblematiche e significative della nostra storia» e ha evidenziato che «La lotta alla criminalità organizzata è vincente solo se ci si organizza tra magistrati e se esiste un forte legame tra magistratura, forze dell’ordine e cittadinanza».
Il prefetto Salvatore Pasquariello ha letto un messaggio del Presidente della Repubblica, sottolineando l’impegno incessante nel combattere la mafia e come le intimidazioni siano sempre presenti. Ha rimarcato che questa giornata è un segno di impegno comune nella lotta contro la mafia e che non ci possono essere né arretramenti né compiacimenti, e ha aggiunto che oltre alla magistratura e alle forze dell’ordine, anche le prefetture hanno un ruolo cruciale in questa battaglia.
Infine il sindaco Davide Galimberti ha rievocato il tragico evento della strage di Capaci, un momento che chi ha più di 35 anni ricorda perfettamente. Ha sottolineato come in quel periodo sembrasse che i criminali stessero prendendo il sopravvento, mettendo in discussione lo Stato, mentre la memoria di Falcone e il suo insegnamento rimangono vivi in tutti noi, rappresentando un faro nella lotta continua contro la mafia.
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