ETF, investimenti efficienti
Sono un'ottima opzione per gli investitori perché offrono diversificazione, trasparenza e bassi costi di gestione
Questo articolo è stato curato da Gabriele Grimaldi (@gabrygrimaldi_) dello Starting Finance club dell’Università Liuc di Castellanza
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Gli ETF, acronimo di Exchange-Traded Fund, sono fondi di investimento negoziati in borsa, simili a un fondo comune d’investimento sebbene abbiano alcune differenze chiave. La loro comparsa sul mercato risale alla fine degli anni ’80, ma l’effettivo debutto avviene agli inizi degli anni ’90 con il lancio del “Toronto 35 Index Participation Fund” (TIPs) e dell’SPDR S&P 500 ETF Trust (SPY). Prima di entrare nel vivo del tema è bene sottolineare come il mercato degli ETF sia in continuo cambiamento ed espansione, con risultati notevoli in Europa, specialmente nel 2023, quando è stato registrato il secondo miglior anno di sempre per la crescita della raccolta netta (+80%). Gli investitori hanno fatto fluire quasi 144 miliardi di euro, portando il patrimonio complessivo a un record di 1,64 mila miliardi.
CARATTERISTICHE DEGLI ETF
Gli ETF e i fondi comuni d’investimento si distinguono per diverse caratteristiche, tra cui la modalità di negoziazione, la gestione e i costi. Gli ETF vengono negoziati in borsa, perciò il loro prezzo può variare durante l’orario di negoziazione di mercato e gli investitori possono comprarli e venderli in qualsiasi momento. Essi seguono generalmente un indice di riferimento specifico e cercano di replicarne le performance. Di conseguenza, non richiedono una gestione attiva continua, ma piuttosto una gestione passiva che cerca di mantenere un portfolio che rifletta l’indice. Per questo motivo gli ETF hanno generalmente costi più bassi dei fondi comuni di investimento. Questi ultimi, al contrario, vengono acquistati direttamente dalla società di gestione del fondo e il prezzo è determinato una sola volta al giorno alla chiusura del mercato. Essi possono essere gestiti attivamente da un team di gestori di portfolio che prendono decisioni di investimento tentando di ottenere rendimenti superiori rispetto a un indice di riferimento (cercano di “overperformare” il mercato). Per tale motivo i fondi comuni di investimento hanno generalmente costi più elevati degli ETF. Un elemento comune a tutti gli ETF è l’ISIN. L’International Securities Identification Number è un codice alfanumerico di 12 cifre, univoco, che identifica un particolare strumento finanziario. Nel caso degli ETF, l‘ISIN serve a distinguere un fondo specifico dagli altri, anche se replicano lo stesso indice. Gli ETF rappresentano inoltre una vasta gamma di prodotti di investimento, includendo categorie come quelle azionarie, obbligazionarie, monetarie, settoriali, tematiche, immobiliari e materie prime. Tra i principali emittenti di ETF troviamo iShares, Vanguard, Xtrackers, Invesco e Amundi. Questi emittenti offrono una varietà di ETF progettati per soddisfare le esigenze degli investitori, consentendo loro di accedere a formule di investimento con costi e strategie differenti.
I COSTI
Il TER, o “Total Expense Ratio”, viene espresso in termini percentuali e rappresenta il costo totale annuo che l’investitore deve sostenere per la gestione di un ETF. Essendo principalmente a gestione passiva, gli ETF riescono a manterene in media un TER tra lo 0,2% e lo 0,7% annuo, al contrario dei fondi comuni di investimento che presentano costi di gestione ben più elevati, in particolar modo se a gestione attiva.
KID E SCHEDA INFORMATIVA
Prima della scelta di un ETF è buona regola consultare la scheda informativa e il KID del fondo. La scheda informativa è un documento che fornisce una panoramica dettagliata delle caratteristiche dell’ETF, solitamente include informazioni come il nome, il codice ISIN, la società di gestione, l’indice di riferimento che l’ETF in questione cerca di replicare, la strategia di investimento, la performance storica, i costi, l’esposizione geografica e settoriale, la liquidità e altre informazioni rilevanti per gli investitori. Il KID, invece, è un documento introdotto dall’Unione Europea che fornisce informazioni essenziali agli investitori, compresi i rischi, i rendimenti passati, i costi e altre caratteristiche dell’ETF, in un formato breve e facilmente comprensibile.
CONCLUSIONE
Gi ETF sono un’ottima opzione per gli investitori, in quanto offrono diversificazione, trasparenza e, soprattutto, bassi costi di gestione. Questi strumenti si adattano inoltre alle diverse esigenze finanziarie, rendendoli una valida scelta nell’ambito degli investimenti.
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