Maxi frode “carosello“ con 1500 auto di lusso: due arresti della Finanza di Varese e oltre 7 milioni di sequestri
Le indagini partite su soggetti che avevano omesso il versamento dell'Iva: attraverso la Procura europea e le indagini scoperto il grosso giro di soldi ai danni dello Stato

Un giro di auto fra la Repubblica Ceca, San Marino, le Germania e l’Italia: cessioni fittizie di veicoli fra Paesi interni all’Unione che generavano un credito Iva mostruoso da parte dei soggetti interessati e colpiti da un’ordinanza di custodia cautelare personale e reale per importi elevatissimi d parte della Procura euripea. Il Gip del tribunale di Varese ha dato così il via libera per la messa ai domiciliari di due persone e il sequestro nel complesso ad altri 17 soggetti di beni per l’importo complessivo di 7,6 milioni di euro
Le operazioni di esecuzione dell’ordinanza hanno così consentito di sottoporre a sequestro preventivo 428 rapporti bancari e finanziari, 28 immobili, 65 terreni e 20 autovetture rinvenute in sede di esecuzione della misura nella disponibilità degli indagati destinatari della stessa. L’ordinanza di applicazione della misura cautelare personale degli arresti domiciliari per i due principali soggetti è stata regolarmente eseguita e gli arrestati sono stati posti a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Nello specifico, è stato accertato nel corso delle indagini che centinaia di veicoli sono stati oggetto dapprima di fittizia cessione intracomunitaria in altri paesi europei (in particolare San Marino, Repubblica Ceca e Germania) – dove non risultano essere mai stati immatricolati – per poi fare immediatamente rientro in Italia.
Ma all’atto della re-immatricolazione (a cura sempre della medesima agenzia di pratiche auto sita nella provincia di Napoli alla quale si rivolgevano concessionari da tutta Italia) presso la Motorizzazione di Napoli, risultavano – tramite una artificiosa procedura telematica di targatura provvisoria – essere vetture ancora nazionali. Si tratta dell’espediente di “forzare” la banca dati della Motorizzazione Civile attraverso l’inserimento di una targa fittizia (RDOOORD ltalia Istria) cosi da far apparire il veicolo già immatricolato in Italia; in tal modo si rende il veicolo “invisibile” alla Agenzia delle Entrate e, dunque, non verrà mai emesso il previsto modello F24 per il pagamento dell’IVA dovuta per una nuova immatricolaziorie di veicolo proveniente dall’estero. Così gli indagati hanno eluso il coinvolgimento dell’Agenzia delle Entrate e di conseguenza omesso il necessario assolvimento dell’IVA attraverso il pertinente modello F24.
L’attività trae origine dall’analisi avviata dagli uomini del generale Crescenzo Sciaraffa nell’ambito della metodologia denominata “dimenticatoio” nei confronti dei soggetti economici che non presentano la dichiarazione IVA, dei redditi o di entrambe per una o più annualità ovvero non effettuano i relativi versamenti e che, per cadere “nell’oblio fiscale”, trasferiscono la propria sede dalla provincia di Varese nascondendosi in altre aree metropolitane nazionali.
Gli accertamenti esperiti hanno consentito di individuare diverse potenziali casistiche di condotte fraudolente nel settore della commercializzazione di autovetture di lusso(nuove ed usate) poste in essere in triangolazione tra loro da società italiane, tedesche, ceche e sammarinesi, finalizzate ad ottenere illecitamente crediti d’imposta IVA e contestualmente indebiti risparmi di imposta attraverso meccanismi tali da garantirsi l’omesso versamento dell’IVA in fase di acquisto mediante false attestazioni relative alla provenienza dei veicoli oggetto di transazione commerciale o la produzione ed utilizzo di documentazione falsa attestante fraudolentemente l’avvenuto assolvimento dell’imposta.
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