Boarezzo il borgo dipinto sul Monte Piambello che offre visioni d’arte e panorami incantevoli
A un'altezza di 800 metri, in Valganna troviamo il piccolo abitato trasformato in galleria artistica da Mario Alioli. Le case offrono un percorso narrante dedicato alle tradizioni e gli antichi mestieri della vita rurale del luogo

Un tranquillo borgo di montagna diventato noto come il “paese dipinto” del Monte Piambello. In Valganna, a metà costa a circa 800 metri d’altezza, si trova Boarezzo, piccolo abitato di una trentina di abitanti, senza negozi e con un solo ristorante.
Il museo a cielo aperto tra i viottoli acciottolati
La sua notorietà è legata ad alcuni affreschi a cielo aperto che abbelliscono le case in sasso che si snodano attraverso stretti viottoli acciottolati.
La sua caratteristica è dovuta all’intuizione di un pittore varesino scomparso nel 2011, Mario Alioli che volle trasformare il borgo in “villaggio dipinto” dedicandolo a Giuseppe Grandi e a Odoardo Tabacchi tra le figure più importanti del panorama scultoreo italiano dell’800, nati entrambi in Valganna.
Mario Alioli invitò 16 artisti
Nel 1985, Alioli invitò 16 artisti, tra cui Albino, Ambrosetti, Mario Bogani, Vittorio Tavernari, Carlo Farioli. Silvio Monti, Luigi Bennati, Otto Monestier, Albino Reggiori. Insieme realizzarono pannelli dipinti e affrescati con cui vennero poi abbellite le case, in una sorta di percorso narrante dedicato alle tradizioni e agli antichi mestieri della vita rurale del luogo. Nel corso di tre decenni il borgo si è arricchito di ulteriori affreschi e dipinti. È possibile ammirare anche i pannelli dedicati alla fauna delle valli locali realizzati dallo stesso maestro Alioli e dai suoi ragazzi della scuola estiva di pittura.
La galleria per supplire alla crisi del turismo
L’idea di realizzare un museo a cielo aperto venne ad Alioli quando Boarezzo , meta turistica molto frequentata ai primi del ‘900, visse un periodo di crisi. Anche l’agricoltura, naturale modello economico della valle, non bastava alla sussistenza. L’artista cercò nell’arte una via per rilanciare il borgo.
La prima opera che si ammira arrivando a Boarezzo è una “poesia” in dialetto bosino, composta da Paolo Rattazzi, che accoglie il visitatore insieme a un affresco che riproduce uno scorcio del paese con una gerla rovesciata e un rastrello in primo piano, per simboleggiare la fine della civiltà contadina. Due pannelli di Alioli e di Sergio Colombo adornano ancora l’antico lavatoio.

Costruzioni in stile Liberty
Tre le costruzioni segnaliamo Villa Chini e l’ex albergo Piambello, esempi di stile Liberty dei primi del ‘900, e la chiesetta dedicata a San Giovanni Battista, che risale al 300.
Non solo arte
Oltre alle bellezze artistiche, Boarezzo sorge in un contesto naturale degno di nota: tra boschi di faggi e castagni, offre scorci panoramici incantevoli e una vista che si estende sull’’arco alpino
Come arrivare
Per chi arriva in macchina da Varese, si percorre la SS223 fino alla frazione di Campobella nel comune di Valganna. Poi si gira in direzione di SP29 a Ganna. Dal centro di Varese dista 15 km e ci vogliono circa 30 minuti.
È possibile anche salire a Boarezzo a piedi da Ghirla in un’ora. Il percorso è di difficoltà media e scarsamente segnalato.
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