Ad Angera arriva il corso con “metodo israeliano” per soccorritori d’ambulanza
Le lezioni si terranno a partire dal 19 di settembre alla palestra delle scuole di Mornago. “Insegneremo anche a controllare le reazioni emotive”
Le distanze da tenere, le tecniche per schivare i colpi, se arrivano. Ma, ancora prima, l’importanza di puntare sull’autocontrollo per fronteggiare una situazione difficile, dove da un momento all’altro un paziente può decidere di passare dalle minacce all’aggressione fisica.
E allora, in quell’interregno fra la chiamata al 112 e l’arrivo delle forze dell’ordine, a volte dopo diversi minuti, sei tu a doverti confrontare col rischio.
Per mitigare i danni di questa situazione ad Angera il Corpo Volontari Ambulanze (il Cva, nella foto, un’esercitazione) aderisce al progetto “Io mi difendo”: un corso di autodifesa col «metodo israeliano» tenuto alle palestre delle scuole elementari Crugnola di Mornago Via C. Battisti.
A tenere le lezioni – 4, e gratuite per i volontari delle ambulanze – sarà il maestro Stefano Gallucci, istruttore di Judo e di Lotta Israeliana. Quest’ultima è una tecnica piuttosto efficace legata a rispondere ad aggressioni in ambienti di strada e diffusa a partire dalla prima metà del secolo scorso in Israele che sfrutta tecniche di numerose arti marziali. È un sistema di combattimento impiegato come addestramento per militari e diverse forze dell’ordine.
«Il corso che terrò è destinato ai civili. A chi, cioè, si trova a stretto contatto con situazioni potenzialmente pericolose, come succede per i volontari del soccorso a volte chiamati in contesti delicati». Il maestro spiega che il corso avrà una componente di tecnica da impartire ai partecipanti (gli iscritti sono già più di 20), ma anche una parte che insegnerà a gestire situazioni di alto stress emotivo e a padroneggiare le reazioni: «La difesa deve sempre essere proporzionata all’offesa, e questa è una componente determinante delle lezioni».
Spiega Jennifer Gangi, referente del progetto per Cva: «Come è tristemente noto negli ultimi anni le aggressioni ai soccorritori sono aumentate e, spesso, non bastano le procedure interne che si limitano ad una chiamata di emergenza al 112 e all’attesa delle forze dell’ordine. Talvolta, per difendere la propria persona è bene essere, quantomeno, preparati. Per questo motivo il Cva di Angera ha deciso di aderire al progetto “io mi difendo”».
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